E’ stato un 2014 da incorniciare per Finecobank, ma i risultati realizzati della banca italiana hanno fatto salire le quotazioni di mercato oltre il nostro fair value che è pari a 4,52 euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar sul rating quantitativo, che deriva l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dei risultati della stessa dall’utilizzo di un modello statistico).
La raccolta netta totale è salita del 61% rispetto allo scorso anno, raggiungendo quota quattro miliardi (+101% a/a solo nel mese di dicembre). In deciso aumento anche il numero dei clienti (+15%), che ha contribuito anche al significativo incremento degli ordini realizzati dal segmento brokerage.
I dati dei primi nove mesi
In attesa dei dati consuntivi, i numeri relativi alla raccolta fanno seguito a quelli dei primi nove mesi, nei quali la banca ha visto salire il fatturato del 18,4%, grazie al risultato realizzato dal segmento banking (+50% rispetto allo stesso periodo del 2013). Gli utili netti hanno registrato +43,3%. La posizione finanziaria del gruppo resta forte: il Core Tier 1 (l’indicatore relativo alla solvibilità delle banche) si è portato al 19,7%, salendo dal 10,1% dello scorso anno, e anche gli altri indici di bilancio confermano la nostra tesi.
I dati relativi ai margini di profitto e alla redditività del capitale, inoltre, danno sostegno alla nostra decisione di assegnare alla banca italiana un Economic Moat (posizione di vantaggio competitivo). La positiva evoluzione dei conti dell’istituto di credito negli ultimi trimestri ha però alimentato oltremisura l’ottimismo del mercato. Il titolo è salito del 18% negli ultimi cinque mesi ed è quindi arrivato il momento di avere un atteggiamento più cauto.
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