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Apple, il fair value non basta più

Gli utili dell'azienda di Cupertino nel primo trimestre fiscale sono cresciuti del 38%, superando le previsioni degli analisti. Morningstar si prepara ad alzare l'obiettivo di prezzo. 

Brian Colello, CPA 28/01/2015 | 15:00
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Apple ha archiviato un nuovo trimestre record. L’ultimo bilancio ha battuto ogni attesa con conti trainati dagli iPhone 6 e 6 Plus, venduti al ritmo di 34mila l'ora. Nel suo primo trimestre fiscale l’azienda ha riportato utili in rialzo del 38% a 18 miliardi di dollari (pari a 3,06 dollari per azione) e un fatturato cresciuto del 30% a 74,6 miliardi. Gli iPhone venduti sono stati in totale 74,5 milioni, per il 65% all'estero, un aumento del 46% sull'anno scorso, quasi dieci milioni oltre il previsto e un numero nettamente superiore ai 51 milioni del precedente record.

Le cifre del bilancio hanno battuto anche le previsioni più rosee. Le stime avevano anticipato utili per azione pari a 2,60 dollari - 15,3 miliardi di profitti netti - e un giro d'affari di 67,7 miliardi. I più ottimisti ipotizzavano utili per azione di 2,97 dollari e un fatturato di 74,27 miliardi. Apple nel trimestre ha anche venduto 5,5 milioni di desktop e portatili Mac, in linea con le attese. Per quanto riguarda le iniziative recenti, il sistema di pagamenti mobili Apple Pay conta oggi su una rete di 750 banche e finanziarie per effettuare le transazioni e cattura due di ogni tre dollari spesi utilizzando contactless payment.

A questo punto non possiamo che essere ancora più ottimisti sulla crescita delle vendite dell’iPhone, anche perché la Cina sta diventano una parte sempre più importante di questa storia. Riteniamo che Apple sarà in grado di sviluppare il sistema operativo iOS in maniera tale da creare alti costi di switch (quelli che si incontrano quando si passa da un fornitore a un altro, Ndr) che le permetteranno di mantenere stabile la clientela nel tempo. Probabilmente alzeremo il nostro prezzo obiettivo, portandolo da 100 dollari a 120.

Resta il nodo del calo delle vendite dei tablet iPad, diminuite del 18%. In questo segmento ci sono sostanzialmente due problemi. Il primo riguarda i tempi di lancio di nuovi modelli che sono troppo lunghi. Il secondo è legato ai nuovi smartphone che, grazie a uno schermo più grande, stanno cannibalizzando il mercato degli iPad. Da una parte non è un grosso problema, visto che i tablet ormai rappresentano solo il 12% dei guadagni di Apple. Il rischio però è che i bilanci dell’azienda diventino eccessivamente dipendenti dai telefonini. 

Per leggere l'analisi completa su Apple clicca qui 

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Brian Colello, CPA  Brian Colello, CPA is a senior stock analyst with Morningstar.

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