L'Africa può aiutare l'Europa

Il Continente Nero, secondo l'Onu, avrà tassi di crescita demografica superiori a quelli di Cina e India. Una buona notizia per quelle aziende del segmento consumer del Vecchio continente che saranno in grado di sfruttare il vantaggio competitivo e la forza dei marchi. 

Marco Caprotti 11/02/2015 | 14:15
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L’Africa è la nuova Cina. Almeno, dicono gli operatori, per le imprese europee a caccia di nuovi mercati in cui esportare. “Ci sono diversi elementi che supportano questa tesi”, spiega  R.J. Hottovy, analista di Morningstar. “Un trend demografico favorevole, fra cui una veloce crescita della popolazione giovane; una maggiore creazione di ricchezza e l’emergere di una classe di consumatori; gli investimenti nell’urbanizzazione e nelle infrastrutture; regolamenti sempre più favorevoli per gli investitori esteri”. Tutti elementi che le aziende specializzate nei beni di consumo stanno iniziando a valutare solo adesso. “Fino ad ora le strategie per l’Africa sono state condizionate dai timori di instabilità politica, dall’andamento altalenante dei prezzi delle materie prime e dalla limitata capacità di spesa degli africani”, continua l’analista. “Oggi tutti questi dubbi si stanno progressivamente dissolvendo e la regione è vista dalle aziende come un’opportunità per espandere il proprio marchio e per sviluppare economie di scala. Ad avvantaggiarsene saranno soprattutto le società con il maggior vantaggio competitivo (quello che Morningstar chiama Economic moat, Ndr)”.

Crescono i giovani
Secondo le ultime proiezioni delle Nazioni Unite, la popolazione del Continente nero dovrebbe passare dagli attuali 1,1 miliardi di abitanti a 2,4 miliardi nel 2050. In pratica si tratta di un tasso di crescita annuale dell’11,3% che fa impallidire il 4,4% atteso a livello globale e che ne fa, potenzialmente, uno dei mercati emergenti più interessanti a livello globale. Per aver altri termini di paragone, Cina e India, sempre secondo le analisi dell’Onu, insieme nel 2050 conteranno circa 2,9 miliardi di abitanti, ma l’Africa le supererà nel 2065.

L’Africa è anche abitata da una popolazione giovane (19,7 anni mediamente) che non si vede in altre zone (30 anni in Asia e 40 in Europa). “Nei prossimi anni ci aspettiamo che il cosiddetto rapporto di dipendenza (il numero di bambini e anziani mantenuti da persone che lavorano) diminuisca, liberando capitali per le spese personali”, spiega Hottovy. “Stiamo notando che diverse barriere regolamentari stanno cadendo, liberando nuove vie per i commerci e per gli investimenti esteri. Questo aiuterà a stabilizzare le economie di diversi stati del continente”. 

Le scelte operative
L’espansione della popolazione giovane sta creando un nuovo esercito di consumatori più attenti ai marchi e alle innovazioni tecnologiche. Uno sviluppo che, si è visto in altri mercati emergenti, porta grandi cambiamenti negli stili di vita. Secondo uno studio della società di consulenza McKinsey la popolazione urbana del Continente nero con un’età compresa fra i 16 e i 34 anni produce il 53% dei redditi personali creati in Africa. Sono gli stessi, dice il report, che dichiarano di seguire le indicazioni della moda (contro il 33% degli over 45). Il 67%, inoltre, acquista online.

“Si tratta di sviluppi importanti per le società che producono beni di consumo”, dice l’analista di Morningstar. “Questi trend sono particolarmente importanti per i produttori che, anche in altre zone del mondo, hanno dimostrato di essere in grado di condizionare i gusti delle persone. In questa fase, però, nei panni degli investitori di Borsa eviteremmo i titoli del lusso. E’ vero che le aziende di questo segmento sono quelle che riescono a guadagnare di più negli emerging market, ma abbiamo visto che nella fase iniziale di sviluppo dei paesi la migliore crescita dei margini l’hanno le aziende di beni di consumo di prima necessità (i cosiddetti consumer staple, Ndr). Diageo, Unilever e SABMiller sono i nomi che hanno in portafoglio i marchi con il maggiore appeal per i consumatori”. 

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Diageo PLC ADR120,09 USD1,69Rating
Unilever PLC ADR58,61 USD1,70Rating

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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