La scadenza dei brevetti continuerà a pesare sul fatturato di Pfizer anche nel 2015, ma il mercato sopravvaluta le prospettive di crescita del gruppo americano. Il titolo è scambiato al momento attorno ai 34 dollari, circa l’8% in più rispetto al nostro fair value che è pari a 32 dollari per azione.
Negli ultimi tre anni la compagnia farmaceutica ha visto calare mediamente il fatturato del 9% in seguito alla maggior concorrenza da parte dei prodotti generici. Nei prossimi anni ci aspettiamo che questa tendenza sia compensata dall’approdo sul mercato di nuovi farmaci, ma l’effetto sul fatturato continuerà ad essere debole, come dimostrato dalle previsioni dei nostri analisti che stimano tra il 2015 e il 2018 un tasso di crescita medio attorno al 2%. Pfizer investe cifre molto elevate nella sua forza vendita, ma ha recentemente operato tagli significativi alla ricerca e sviluppo e questo spiega le recenti difficoltà nel sostituire i brevetti in scadenza con dei nuovi.
Buyback in vista
Pfizer, comunque, resta uno dei principali player all’interno del settore ed è una delle aziende meglio posizionate per beneficiare della crescente domanda da parte dei paesi emergenti. Grazie ad elevate economie di scala e a un largo portafoglio di brevetti, il gruppo americano riesce a generare elevati flussi di cassa e a mantenere margini di profitto superiori alla media dei competitor. I nostri analisti si aspettano che l’utile operativo possa crescere a un tasso medio del 3% nei prossimi cinque anni, grazie alla politica di razionalizzazione dei costi portata avanti dal management, e non escludono la possibilità di un nuovo buyback. Questo contribuirebbe ad aumentare il valore a favore degli azionisti che ultimamente hanno anche beneficiato di un dividend yield del 3%.
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