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Tata punta sui grandi nomi

I conti della casa automobilistica indiana vanno oltre le attese. I nostri analisti alzano il fair value del titolo che ora è scambiato a un tasso di sconto superiore al 15%. Jaguar e Land Rover trascineranno la crescita. 

Francesco Lavecchia 25/02/2015 | 15:58
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La crescita dei volumi di vendita in India ha trainato il fatturato di Tata oltre le attese. I nostri analisti hanno rivisto al rialzo la stima del fair value da 52 dollari a 58,70 dollari (per l’ADR quotata sul Nyse di New York) e ora il titolo del gruppo indiano è uno dei più convenienti all’interno del settore auto.

I numeri del terzo trimestre
“Tata ha chiuso il terzo trimestre realizzando ricavi per 699 miliardi di rupie, il 5% in più di quanto da noi ipotizzato”, dice Piyush Jain analista azionario di Morningstar. “Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’incremento delle vendite è stato del 10%, ma questo non è stato sufficiente a migliorare i margini di profitto del gruppo”. Rispetto al 16,6% dello scorso anno, l’Ebitda è sceso al 15,4% per effetto di un mix di prodotti meno favorevole e dei maggiori costi di marketing dovuti al lancio di tre nuovi modelli.

I nostri analisti stimano per i prossimi cinque anni una crescita del fatturato a un tasso medio del 10%, ma questo non dovrebbe tradursi in un significativo miglioramento dei livelli di profittabilità dell’azienda. 

Più forte grazie ai marchi e basso costo del lavoro 
Il basso tasso di penetrazione del mercato automobilistico indiano (che conta solo 20 veicoli ogni 1.000 abitanti contro gli oltre 400 della media europea) dovrebbe sostenere la domanda di autoveicoli del gruppo anche nei prossimi anni, mentre i marchi Jaguar e Land Rover (JLR) continueranno a guadagnare fette di mercato soprattutto all’interno dei paesi emergenti, dove il segmento luxury è in forte espansione. JLR, che rappresenta il 43% del giro d’affari complessivo del gruppo, è cresciuto a un tasso medio superiore al 30% negli ultimi quattro anni e promette di aumentare le vendite a un ritmo del 10% nei prossimi cinque.

I nostri analisti riconoscono a Tata una posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat) sulla base della forza dei marchi Jaguar e Land Rover e dei bassi costo del lavoro nei suoi stabilimenti in India. Questi elementi garantiscono all’azienda, da una parte, di avere un elevato potere contrattuale nei confronti del cliente finale e, dall’altra, di ridurre degli gli oneri operativi garantendosi un rendimento del capitale superiore alla media.

 

Per leggere l'analisi completa su Tata Motors clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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