Invesco resta a sconto nonostante i numeri

I bilanci del 2014 hanno fatto salire in Borsa l’asset manager americano, ma alle attuali quotazioni di mercato il titolo resta scambiato a valori inferiori al nostro fair value. 

Francesco Lavecchia 26/02/2015 | 00:31
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I conti del 2014 hanno dato lo sprint alle quotazioni di Invesco, ma il titolo del gruppo americano, secondo gli analisti di Morningstar, resta una delle migliori occasioni di investimento all’interno del settore asset management in ottica di breve periodo.

I numeri del 2014
Nel quarto trimestre la società ha visto salire il fatturato e l’attivo gestito (AUM) del 4%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, riuscendo a chiudere l’esercizio registrando un incremento dell’11% dei ricavi (collocandosi nella parte bassa della forchetta del 10%-15% fissata come target dal management), un +2% dell’AUM e un margine operativo di poco superiore al 26%. Questi risultati, in linea con le nostre attese, hanno fatto salire il valore di mercato delle azioni del gruppo di circa l’8%, ben al di sopra dell’andamento della Borsa americana. Ma nonostante questo il titolo resta scambiato a sconto del 10% rispetto al nostro fair value che è pari a 45 dollari.

I nostri analisti si aspettano un rallentamento del fatturato nel 2015, ma stimano comunque una crescita media del 7% nei prossimi cinque anni e un progressivo miglioramento del margine operativo che, nel 2018, dovrebbe superare il 30%. Dopo l’ultima riorganizzazione, Invesco è riuscita a darsi un assetto più snello ma sufficientemente diversificato da permetterle di affrontare i cicli di mercato senza particolari patemi. I numeri del 2014, infatti, hanno dimostrato come la crescita dei flussi nei suoi comparti obbligazionari hanno compensato le debolezze sofferte da quelli azionari.

Dove nasce l'Economic Moat
Invesco gode di una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic Moat). Ha dimensioni sufficienti per competere alla pari con gli altri attori dell’industria, è ben posizionato anche fuori dal mercato domestico  ed è diversificato sia per linee di prodotto (tra fondi azionari, obbligazionari, bilanciati e alternativi) che per clientela (retail e istituzionale). Inoltre, le elevate performance registrate dai comparti negli ultimi anni le hanno conferito una forte credibilità sul mercato. Fattore, questo, determinante per garantirsi la fedeltà dei sottoscrittori. Dal 2009 a oggi, infatti, il gruppo americano è riuscito a raddoppiare l’AUM e l’81% dei suoi fondi attivi (quelli che non si limitano a replicare un indice) ha sovraperformato la media del settore nel rendimento a tre anni (calcolato alla fine del terzo trimestre). 

 

Per leggere l'analisi completa su Invesco clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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