I timori per la concorrenza dei biogenerici continuano a frenare le quotazioni di Amgen, ma resta una delle nostre migliori idee di investimento all’interno del settore health care e anche uno dei titoli maggiormente acquistati dai maggiori fund manager americani. Le azioni hanno guadagnato negli ultimi 12 mesi oltre il 60% della loro capitalizzazione di mercato, spinte anche dal buon andamento dei listini di Wall Street, ma continuano ad essere scambiato a sconto del 15% rispetto al nostro fair value (che è pari a 178 dollari).
I prodotti generici sono sbarcati sul mercato dei biotecnologici in Europa nel 2007, aumentando la concorrenza sui prezzi di vendita. Tale pressione è destinata ad aumentare nei prossimi anni per effetto della scadenza dei brevetti di molti farmaci e del loro approdo anche negli Usa. Tuttavia Amgen ha pronto il lancio di quattro nuovi farmaci per quest’anno e promette, anche grazie all’acquisizione di Decode (completata nel 2013), di poter allargare la pipilene di quelli in corso di sperimentazione.
I dati del 2014
Il 2014 si è concluso con una crescita del fatturato del 7% grazie ad una buona combinazione di maggiori volumi di vendita e nuovi incrementi dei prezzi di vendita. Il gruppo ha inoltre compiuto passi avanti anche nel processo di razionalizzazione dei costi, riuscendo a realizzare un guadagno di circa 600 punti basi a livello di margine operativo (salito al 44%) e un progresso del 14% dell’utile per azione. I nostri analisti ipotizzano per i prossimi cinque anni tassi di crescita significativamente più bassi rispetto a quelli degli ultimi tre. Ma il miglioramento dell’efficienza operativa permetterà all’azienda di continuare a migliorare i margini di profitto.
I gestori apprezzano Amgen
Amgen è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore biotech grazie alla sua offerta nel segmento dei prodotti oncologici e immunologici (legati alla cura del sistema immunitario). Tali cure necessitano processi produttivi molto complessi e costosi (anche a causa delle spese legate ai test) e un ingente investimento nel marketing. Questo scoraggia l’ingresso di nuovi competitor. L’avvento dei biosimilari anche negli Stati Uniti rappresenta una delle principali minacce per l’azienda, ma siamo convinti che il gruppo farmaceutico continuerà a macinare ampi flussi di cassa anche nei prossimi anni e anche i gestori sentiti da Morningstar inseriscono Amgen tra i titoli che raccolgono i maggiori consensi.
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