Il mercato non digerisce il calo degli utili, ma World Duty Free convince per la crescita sostenuta del fatturato e continua ad essere scambiata a prezzi convenienti.
I dati del 2014
I conti del 2014 hanno evidenziato una contrazione del risultato netto d’esercizio del 62% (da 111 milioni di euro a 41 milioni di euro) per effetto del forte aumento dei costi del personale e dei maggiori accantonamenti per ammortamenti e svalutazioni che hanno vanificato il forte incremento del fatturato. Il titolo ha chiuso ieri a -0,84 e ora viaggia attorno ai 10,60 euro, a un tasso di sconto del 10% circa rispetto al nostro fair value che è pari a 11,48 euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar sul rating quantitativo, che deriva l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dei risultati della stessa dall’utilizzo di un modello statistico).
A nostro avviso, le azioni della società sono scambiate a prezzi convenienti anche in ragione dell’accelerazione della crescita dei ricavi e del piano strategico per i prossimi anni. Nell’ultimo anno World Duty Free ha visto salire il giro d’affari del 16% grazie al buon andamento in tutte le aree geografiche (Regno Unito +8,4%, Europa +18,8%, Asia e Medio Oriente +7,9%) e in particolare degli Stati Uniti (+39,7%), che da soli hanno contribuito a far crescere i ricavi complessivi del gruppo del 5%.
Anche le prime otto settimane del 2015 hanno registrato un miglioramento delle vendite del 19,5% rispetto allo scorso anno, e questo fa ben sperare soprattutto alla luce dell’estensione delle concessioni presso l’aeroporto londinese di Heathrow (pari al 44% del fatturato prodotto nel Regno Unito) e la conclusione di nuovi accordi per alcuni Terminal negli scali di San Francisco e Los Angeles.
Un piano per aumentare i margini
World Duty Free conta oltre 500 punti vendita in 20 paesi nel mondo e i nostri analisti riconoscono alla società una posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore. I margini di profitto hanno registrato una contrazione nel 2014, ma il management ha in programma nel suo piano triennale di massimizzare il valore delle concessioni esistenti e di razionalizzare la struttura organizzativa. Attività che mirano a far salire il margine Ebitda del gruppo all’11%.
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