I listini di Eurolandia chiudono in rialzo spinti dalla Fed e dal ridimensionamento del pericolo Grecia. La Banca centrale americana non sembra intenzionata a rivedere la sua politica monetaria a breve e l’ultimo Consiglio europeo sembra dare maggiori speranza alla possibilità di un nuovo piano di aiuti a favore di Atene. Il Primo Ministro Alexis Tsipras, intanto, ha dichiarato che il paese non ha problemi di liquidità nel breve termine. Gli acquisti hanno riguardato tutte le Borse del Vecchio continente che hanno terminato con guadagni superiori al punto percentuale (Francoforte +1,18%, Parigi 1%). Londra ha chiuso solo a +0,8%, ma ha toccato oggi il suo massimo storico superando quota 7.000 punti.
Petrolio in rialzo
A Milano il Ftse Mib ha terminato a +1,6%. In forte rialzo i titoli del comparto energetico Eni, Enel e Snam, che traggono beneficio dalla risalita del prezzo del petrolio (+2% sul Brent). Ancora acquisti su Pirelli, per la quale si fa sempre più concreta la prospettiva di un’opa e di un suo successivo delisting da Piazza Affari. In evidenza anche Intesa Sanpaolo. Non decolla Telecom Italia, nonostante gli analisti abbiano apprezzato la decisione relativa all’emissione di un bond convertibile per un ammontare di 2 miliardi di euro. Male invece FCA. Lo spread viaggia attorno ai 102 punti base. L’euro è scambiato a 1,080 contro il dollaro.
Delude Tiffany, Nike supera le attese
Partenza in rialzo per Wall Street. Il clima di ottimismo prodotto dalle dichiarazioni della Fed, che di fatto allontanano la possibilità di un aumento dei tassi di interesse nel breve periodo, e le trimestrali di alcuni importanti market mover hanno fatto spinto gli indici vicino ai loro massimi. Il Nasdaq viaggia sopra ai 5.000 punti, ad un passo dal record toccato durante la bolla dot-com. L’S&P 500, invece, sale a +0,95% e porta il suo guadagno settimanale a oltre il 2%. In evidenza Nike, i cui numeri sulla crescita del fatturato e degli utili hanno superato le attese degli analisti. In rialzo anche Amazon, spinta dalla notizia relativa al via libera delle autorità del settore aereo ai test all’aperto per i droni dell’azienda americana. Male, invece, i conti di Tiffany.
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