Centrale Latte Torino pensa a nuove acquisizioni

La messa in vendita di Mukki da parte del comune di Firenze potrebbe far partire il progetto di un’integrazione industriale e il titolo da inizio anno guadagna il 45%.    

Francesco Lavecchia 31/03/2015 | 14:07
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Centrale Latte Torino (CLT) è spinta in Borsa dalle prospettive di una possibile integrazione industriale con la Mukki, società che controlla le centrali del latte di Firenze, Pistoia e Livorno. Da inizio anno il titolo è salito del 45%, ma alle attuali quotazioni di mercato continua a essere scambiato a sconto rispetto al nostro fair value che è pari a 4,62 euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar sul rating quantitativo, che deriva l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dei risultati della stessa dall’utilizzo di un modello statistico). 

Il progetto di CLT
Il comune di Firenze, che detiene la maggioranza del capitale sociale di Mukki, ha messo in vendita l’azienda e il gruppo torinese non ha tardato a presentare un progetto, non vincolante, per l’integrazione delle centrali toscane. L’obiettivo di CLT sarebbe quello di aumentare la scala di produzione, raggiungendo un fatturato consolidato di circa 200 milioni di euro, e con essa di far salire anche la quote di mercato.

Dal punto di vista organizzativo e manageriale non dovrebbe variare molto: Centrale Latte Torino cambierebbe ragione sociale in Centrale del latte d'Italia, mentre la Centrale del latte di Firenze, Pistoia e Livorno confluirebbero in una nuova entità societaria che manterrebbe comunque la propria autonomia legale, societaria e gestionale.

I numeri del gruppo
I conti dell’azienda piemontese mostrano i frutti di una gestione attenta al contenimento dei costi e dell’indebitamento. Anche in presenza di un calo del fatturato, come nel 2013, il gruppo è stato in grado di migliorare i margini di profitto. Gli indici di bilancio negli ultimi cinque anni testimoniano un buon livello di stabilità finanziaria, tuttavia i bassi livelli di redditività non evidenziano una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic moat). 

Il 2014 è stato un esercizio positivo. Dopo il passo falso registrato nell’anno precedente, CLT è riuscita a far risalire il fatturato sopra quota 100 milioni (+2,4% su base annua), a migliorare anche il risultato operativo (+9% a 5,8 milioni) e a ridurre l’indebitamento a 17,1 milioni. L’utile netto è sceso a 791mila euro, rispetto a 1,27 milioni del 2013 (sul quale ha influito la realizzazione di una plusvalenza per cessione di partecipazioni). Il management ha deciso di approvare un dividendo di 0,06 euro per azione, in linea con quanto distribuito lo scorso anno.

 

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Centrale del Latte d'Italia SpA2,70 EUR0,00

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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