Moncler, i risultati del 2014 convincono il mercato

Il fatturato del gruppo italiano è salito del 20% spingendo il titolo oltre il nostro fair value. L’impatto sui margini è stato limitato e alle attuali quotazioni di  Borsa conviene non esporsi. 

Francesco Lavecchia 07/04/2015 | 11:29
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Moncler corre sulla scia dei conti del 2014, ma alle attuali quotazioni di mercato meglio stare alla larga dal titolo. Da inizio anno le azioni della società italiana hanno sovraperformato il Ftse/Mib guadagnando il 40%, ma ora sono scambiate su valori del 13% superiori al nostro fair value pari a 13,78 euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar sul rating quantitativo, che deriva l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dei risultati della stessa dall’utilizzo di un modello statistico). 

Ipo deludente
A differenza di altre aziende del settore luxury, la quotazione di Moncler non è stata accolta con entusiasmo dal mercato. Nel 2014, infatti, il gruppo dei piumini ha visto calare il suo valore di Borsa del 29%, ma ora il titolo è ad un passo dal suo massimo storico di 16,35 euro. I dati di fine esercizio mostrano segnali incoraggianti nel piano di sviluppo di Moncler: la quota di fatturato prodotta fuori da confini nazionali è salita all’81% (dal 77% dello scorso anno) e le vendite del canale retail rappresentano ora il 62% del totale (rispetto al 57% del 2013).

Il gruppo continua a investire nella sua rete di negozi monobrand. Negli ultimi 12 mesi, 37 milioni dei 50 di spesa in conto capitale sono stati destinati all’apertura di 27 nuovi store e questo fa ben sperare in ottica futura per la crescita del gross margin del gruppo, poiché il canale monomarca permette una migliore valorizzazione del marchio.

Profittabilità alta e debito in calo
Nonostante i ricavi siano cresciuti del 20% rispetto allo scorso anno, l’impatto sui margini di profitto è stato comunque ridotto. I maggiori costi di gestione, ma soprattutto quelli legati alla vendita e alla distribuzione della merce hanno pesato sull’Ebit che è rimasto praticamente invariato a quota 29%.  Sul risultato netto, salito del 71% a 130 milioni di euro, ha giocato invece un ruolo determinante la miglior gestione finanziaria rispetto al 2013.

Il livello di profittabilità dell’azienda resta comunque molto buono e tale da riconoscerle una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic Moat). Moncler è inoltre riuscita a ridurre il suo indebitamento a breve e a lungo termine, migliorando in questo modo la sua posizione finanziaria. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Moncler SpA47,16 EUR1,53Rating

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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