Eurizon Capital (gruppo Intesa Sanpaolo) e Pioneer Investments (gruppo Unicredit) conquistano le prime posizioni in Europa per i flussi netti arrivati a febbraio sui fondi delle rispettive case. A dirlo è l’ultimo Morningstar asset flow report, secondo il quale i risultati sono da attribuire soprattutto ai fondi a cedola e a scadenza che rientrano prevalentemente nella categoria residuale dei “Bilanciati-altro”.
Morningstar stima flussi netti totali per 2,34 miliardi di euro nella gamma Eurizon, che, oltre ai fondi a cedola, ha attratto liquidità sugli obbligazionari emergenti in valuta locale e sugli high yield globali coperti dal rischio di cambio. Pioneer Investments ha beneficiato della popolarità dei prodotti a scadenza, ma anche dell’interesse per i suoi comparti obbligazionari diversificati e governativi, raccogliendo circa 2,16 miliardi di euro.
Piacciono i fondi a lungo termine
Nel complesso è stato un mese positivo per i fondi europei a lungo termine (azionari, bilanciati, obbligazionari, alternativi, ecc.), con flussi netti stimati per 50,42 miliardi, il miglior risultato da aprile 2013. In particolare, si sono messi in luce i bilanciati (+19,27 miliardi) e gli alternativi, che impiegano strategie simili agli hedge fund (+6,61 miliardi, livello record per questa macro-categoria). Sono andati bene anche gli obbligazionari (+18,46 miliardi), mentre gli azionari si sono dovuti accontentare di un +3,72 miliardi. Per quest’ultima asset class, cresce il divario tra gestione attiva, il cui organic growth rate (flussi come percentuale del patrimonio iniziale) è stato dello 0,06% nei primi due mesi, e passiva, che ha rappresentato oltre 2 miliardi del totale a febbraio. A rendere ancora più chiaro il trend sono gli oltre 13 miliardi fluiti negli Etf azionari domiciliati in Europa, dall’inizio dell’anno.
I prodotti specializzati in commodity hanno chiuso a +1,12 miliardi, livello che non vedevano dal febbraio 2008. E’ positiva anche la raccolta dei monetari (+12,98 miliardi), grazie soprattutto alla popolarità di questi strumenti in Francia.
Bene le categorie in euro
Gli investitori europei hanno mostrato interesse per diverse categorie di fondi in euro. Al primo posto si collocano gli Azionari Europa large cap blend (+4,59 miliardi), seguiti dagli Obbligazionari corporate in euro (+4,57) e dai Bilanciati moderati in euro (+4,24). In generale, tutte le tipologie di allocation hanno ricevuto ingenti flussi, mentre tra gli alternativi, il miglior risultato è stato ottenuto da quelli Multistrategy (quasi 3 miliardi).
Per contro, è stato un mese da dimenticare per i fondi obbligazionari ultra-short term e i garantiti. “La principale sorpresa, però, sono i deflussi da molte categorie in dollari”, dice Alì Masarwah dell’European fund flow team. “Essi possono essere attribuiti alle prese di profitto dopo i rialzi, legati anche al rapporto di cambio, realizzati negli anni scorsi”.
In termini di patrimonio, a febbraio è salito al primo posto in Europa il comparto Standard Life Investments Global Absolute Return Strategies (nella versione domiciliata nel Regno Unito), che è diventato il più grande fondo europeo, sorpassando M&G Optimal income.
Tra i più grandi fondi europei, hanno subito riscatti Templeton Global Bond (Analyst rating pari a Silver) e Templeton Global total return (Bronze), penalizzati dalle preoccupazioni degli investitori per l’esposizione ai mercati emergenti, in particolare all’Ucraina. E’ stato un mese da incorniciare, invece, per Carmignac Patrimoine (Silver), che ha ricevuto flussi netti per 507 milioni, il livello più alto in 30 giorni dall’aprile 2012.
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