I nostri analisti confermano il fair value di Alcoa a 20 dollari per azione dopo i dati del primo trimestre. I risultati sono in linea con le nostre attese e il titolo del gruppo minerario statunitense resta una delle migliori idee di investimento all’interno del settore minerario.
Rispetto allo stesso periodo del 2014, l’azienda ha registrato una crescita del fatturato del 7% e ha visto salire l’Ebitda di oltre il 60%, passando da una perdita netta di 178 milioni di dollari a un utile di circa 200 milioni. I nostri analisti confermano le aspettative di fine esercizio che indicano un aumento dei ricavi del 7,7% e un miglioramento del margine operativo di oltre 200 punti base (dal 9,1% all’11,5%). Alcoa continuerà a soffrire nel breve periodo della contrazione del prezzo dell’alluminio, ma la progressiva stabilizzazione dell’offerta globale della materia prima e la risalita della domanda, anche in seguito al rafforzamento della ripresa economica, permetteranno al gruppo americano di migliorare i margini di profitto.
I margini non sono da "big"
Grazie alle sue attività in Arabia Saudita, Alcoa è uno dei produttori di alluminia (derivato della bauxite dalla quale si ottiene l’alluminio vero e proprio) a più basso costo. Questo le permetterà di beneficiare nei prossimi anni della risalita dei prezzi della materia prima. Tuttavia non è sufficiente a garantirle una produzione profittevole.
Alcoa non gode di potere contrattuale nei confronti dei suoi clienti, poiché offre un prodotto indifferenziato e a basso valore aggiunto, per di più in un mercato fortemente condizionato dal ciclo economico. Sul lato dei costi, poi, l’azienda non riesce a rifornirsi di bauxite o a raffinare l’alluminio a prezzi inferiori alla concorrenza.
Per questa ragione i nostri analisti non riconoscono ad Alcoa una posizione di vantaggio competitivo nel settore (Economic Moat), ma il titolo è inserito tra le migliori idee di investimento del settore per via di un tasso di sconto superiore al 30% rispetto al nostro fair value.
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