Nella recente audizione alla Camera dei deputati, Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, ha dichiarato che un’eventuale uscita dell’Italia dall’euro riporterebbe lo spread a 500. Draghi ha inoltre sostenuto che la crescita economica italiana era smorzata già prima dell’introduzione della moneta unica e che l’eventuale abbandono dell’Eurozona non risolverebbe i problemi della Penisola, anzi l’effetto sarebbe opposto.
Tra i parlamentari presenti, anche quelli del Movimento a 5 stelle e della Lega Nord, uniti (forse solo in questo) nella battaglia della “sovranità monetaria”, per cui vorrebbero anche indire un apposito referendum.
In realtà, i movimenti politici anti moneta unica stanno prendendo piede un po’ in tutta Europa, come il Front National in Francia o Podemos in Spagna.
In generale, la maggioranza delle persone intervistate da Morningstar su questo tema è d’accordo con Mario Draghi. E anche chi non “ama” l’euro, nella più parte dei casi pensa che uscire adesso comporterebbe troppe controindicazioni.
A cura di Valerio Baselli, riprese di Andrea Righi.
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