Emma Wall: Buongiorno e benvenuti. Sono Emma Wall e qui con me c’è Andrew Rose, gestore del fondo Schroder Tokyo (non disponibile in Italia; Ndr). Buongiorno Andrew.
Andrew Rose: Buongiorno.
Wall: Molte cose sono cambiate in Giappone negli ultimi 6-12 mesi. Cominciamo dalle belle notizie. Perché la gente dovrebbe essere contenta?
Rose: Ci sono state molte buone notizie sul mercato. Vi darò alcuni esempi: intorno al mese di ottobre c’è stato il secondo giro di Quantitative easing, con cui si è iniettata liquidità nell’economia. Questo è stato rapidamente seguito dalle elezioni, che il signor Abe ha vinto a mani basse, il che spinge la fiducia nel fatto che l’Abenomics continuerà.
Spostandoci nel 2015, c’è stato il crollo del prezzo del petrolio, che ha rappresentato un grande aiuto per l’economia giapponese. Inoltre, abbiamo notato alcuni segnali incoraggianti in termini di corporate governance. Ora, stiamo cominciando a vedere segni concreti di ripresa dell’economia domestica, come ad esempio premi salariali più generosi rispetto allo scorso anno. Insomma, molte buone notizie.
Wall: Dati macroeconomici positivi non significano per forza un rally del mercato azionario, ma per il Giappone è stato così. La Borsa di Tokyo è infatti andata molto bene e la performance non è stata intaccata dalla debolezza della valuta.
Rose: È vero. Per la prima volta da molto tempo posso dire che la Borsa di Tokyo ha registrato il miglior rendimento da inizio anno, sia esso in yen, sterline o dollari (al 18 marzo 2015, Ndr). Alcune delle buone notizie riguardano l’economia, ma altre riguardano delle specifiche società. Parlo di corporate governance, ma anche di un buon ambiente per i profitti aziendali, grazie al prezzo del petrolio e alla debolezza dello yen.
Wall: Non ci sono stati anche dei cambiamenti nel sistema pensionistico che hanno aiutato i flussi verso il mercato azionario?
Rose: Sì, questo è un altro cambiamento positivo, visto che un mercato forte in Giappone, di sicuro negli ultimi due o tre anni, è stato storicamente associato ad acquisti stranieri. Questa volta, gli stranieri sono i grandi venditori netti, eppure il mercato è cresciuto anche grazie, come dici tu, ad alcuni fondi pensionistici pubblici, che prima erano più bond-centrici e adesso si sono spostati verso asset più rischiosi, come le azioni.
Wall: Hai detto che il mercato azionario giapponese è stato il più performante dall’inzio dell’anno (al 18 marzo 2015, Ndr). Questo trend continuerà? Perché tradizionalmente è un mercato piuttosto volatile.
Rose: Sì è vero. Credo che le premesse siano buone, direi incoraggianti. Il contesto economico è più positivo rispetto all’anno scorso, in particolare mi concentrerei sui benefici derivanti dalla caduta del prezzo del petrolio.
E anche sui benefici del probabile aumento dei redditi reali. Un contesto economico positivo spesso è anche un contesto politico positivo. In più anche le notizie sulle singole aziende sono incoraggianti.
Alcuni rischi rimangono, certo, sullo yen e sulle prossime mosse della Banca centrale. A mio parere, il Giappone non ha bisogno di svalutare ancora la moneta. E poi credo che ci siano alcune questioni geopolitiche da tenere sotto osservazione.
Wall: Quali questioni geopolitiche?
Rose: Beh ci sono quelle internazionali, e poi quelle specifiche locali che riguardano cosa il sig. Abe deciderà di fare. In fondo è un nazionalista e questo va bene, tranne per il fatto che potrebbe essere ostile ai vicini cinesi e coreani. Finora è stato molto prudente, ma potrebbe cambiare.
Wall: Si spera che mantenga il giusto equilibrio.
Rose: Assolutamente. In più questo è un anno importante, perché è il 70° anniversario della fine della seconda guerra mondiale. E ogni dieci anni il primo ministro fa una dichiarazione, quindi tutti si chiedono che tipo di discorso farà nel mese di agosto.
Wall: Andrew, grazie mille.
Rose: Piacere mio.
Wall: Per Morningstar, Emma Wall. Grazie per l’attenzione.
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