ETFPlus, gli strategic beta dominano i debutti

Nel primo trimestre gli asset totali dei replicanti sono saliti del 55% rispetto allo stesso periodo 2014. Aumenta anche l’offerta. Nel segmento dei fondi, al via le negoziazioni di New Millenium sicav e AcomeA Sgr.

Sara Silano 27/04/2015 | 10:00
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Il patrimonio degli Etf (Exchange traded fund) quotati sul segmento ETFPlus di Borsa italiana fa un balzo in avanti nel primo trimestre 2015, salendo a 41,89 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la crescita è del 55,29%.

Il dato emerge dall’Osservatorio trimestrale di Borsa italiana, che rileva anche una media giornaliera di scambi sugli Etf pari a 13.155 (+32,7% rispetto a marzo 2014) per un controvalore di 349 milioni. Per gli Etc (Exchange traded commodity), i contratti sono stati di 8.694 contratti (+173% rispetto allo stesso trimestre del 2014) per un controvalore di 86,6 milioni. I flussi netti sono stati di 3,75 miliardi di euro (+107%).

I debutti
Da gennaio a marzo sono stati quotati in Borsa Italiana 26 Etf e tre Etc/Etn. Il mercato conta ora 671 Etf e 256 Etc/Etn per un totale di 13 emittenti. Tra le novità ci sono tipologie finora non presenti sul mercato milanese, tra cui due fondi su indici obbligazionari a tasso variabile, Lyxor Ucits Etf Barclays Floating Rate Euro 0-7Y e Amundi ETF Floating Rate Euro Corporate 1-3. Hanno debuttato anche due Etf mid cap equal weighted, l’iShares MSCI Europe Size Factor e iShares MSCI World Size Factor. Infine, tra in nuovi figura un Etf sull’indice Jpx-Nikkei 400 di Amundi, e uno multi asset a gestione attiva sul rischio di cambio euro/dollaro di UBS, grazie al quale è possibile investire in un portafoglio bilanciato e diversificato di azioni, obbligazioni e materie prime (esiste già la versione non coperta).

Dominano gli strategic beta
Nel complesso, il trimestre è stato dominato dai lanci di prodotti strategic beta (o smart beta) che utilizzano benchmark diversi da quelli tradizionali con l’obiettivo di migliorare il profilo di rendimento o mitigare il rischio. Tra questi rientra Ossiam Shiller Barclays CAPE® Europe Sector Value, che ha come sottostante un indice realizzato da Barclays e dal professor Robert Shiller, basato sul rapporto Cyclically Adjusted Price Earnings (CAPE®), che compara il valore corrente di un portafoglio con i rendimenti complessivi adeguati per l’inflazione dei suoi componenti sulla media degli ultimi dieci anni per eliminare gli effetti dei cicli economici. Applicato alle decisioni di rotazione settoriale, il modello permette di evitare i comparti sopravvalutati ed elimina potenziali value traps, cioè trappole del valore.

I debutti nel segmento fondi
Nel trimestre hanno anche debuttato i primi Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio) aperti, nell’apposito segmento inaugurato il primo dicembre 2014. Si tratta di 12 comparti di New Millennium Sicav, per i quali è stata istituita una nuova classe ‘L’ (l’operatore incaricato di coprire il differenziale tra i quantitativi di acquisto e i quantitativi di vendita sul mercato è Banca Finnat) e 14 fondi di diritto italiano di AcomeA Sgr (l’operatore incaricato è Equita sim).

AcomeA ha istituito una classe specifica, denominata ‘Q2’, destinata esclusivamente alla negoziazione su Borsa Italiana e con un profilo commissionale allineato a quello già attualmente applicato alla classe ‘A2’ (execution only) e quindi scontato di circa il 50% rispetto alla classe tradizionale ‘A1’, provvista di servizio di consulenza.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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