Il mercato sconta HCP

I dati del primo trimestre mostrano una crescita deludente del reddito operativo e il titolo resta scambiato su valori inferiori rispetto al nostro fair value.  

Francesco Lavecchia 19/05/2015 | 11:29
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La trimestrale di HCP non esalta il mercato e il titolo del gruppo immobiliare americano resta scambiata a sconto rispetto al nostro fair value di 51 dollari.

Nonostante i ricavi siano cresciuti del 15%, l’Ebitda è salito solo del 2% e questo a causa dei più bassi margini di profitto garantiti dai nuovi contratti d’affitto. Per i prossimi dieci anni, comunque, i nostri analisti ipotizzano una crescita media del reddito operativo del 2,7% grazie al progressivo apprezzamento dei canoni d’affitto. Il fatturato, invece, beneficerà del consolidamento del settore (ancora molto frammentato) e Morningstar stima che solo per effetto delle nuove acquisizioni l’azienda potrà aggiungere al suo fatturato circa 500 milioni di dollari ogni anno.

HCP svolge un’attività di supporto al settore health care occupandosi dei servizi relativi alla costruzione, gestione, locazione, acquisto e vendita di strutture sanitarie come ospedali, case di riposo e ambulatori. Sebbene sia classificato come una nicchia del settore immobiliare, questo segmento ha il vantaggio di essere ancora più anti ciclico di quello della salute. Questo perché il trend demografico negli Usa indica un costante aumento della popolazione anziana. lL riforma sanitaria voluta dal Presiedente Obama, inoltre, aumenterà la platea dei richiedenti cure sanitarie. E tutto questo avrà l’effetto di aumentare la il bisogno di strutture sanitarie.

Hcp è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic Moat) grazie al successo della sua politica di locazione “triple-net-lease” che le garantisce flussi di cassa consistenti e costanti nel tempo. La strategia dell’azienda americana è quella di creare dei pacchetti di tre strutture (generalmente un centro per anziani, uno per cure specializzate e un ospedale) da concedere a un unico affittuario. Questi contratti hanno una durata media di 12-15 anni e possono essere rinnovati, ma a condizione che venga rinnovato il pacchetto completo. In questo modo HCP riesce a collocare anche le strutture meno funzionanti e a scaricare tutti i costi di gestione e di ristrutturazione degli immobili sugli affittuari.

Diversamente da altri operatori del settore, il portafoglio attività di HCP è concentrato in un numero relativamente ristretto di affittuari. Questo, secondo gli analisti, rappresenta la principale fonte di rischio per il gruppo, poiché il mancato rinnovo di un contratto di affitto potrebbe pesare in maniera significativa sul fatturato. 

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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