Il processo di investimento è uno dei pilastri della ricerca Morningstar per l’assegnazione del rating qualitativo. Un fondo può avere un approccio top-down (letteralmente, dall’alto verso il basso) o bottom-up (l’inverso) o una combinazione dei due.
Dall’alto al basso…
Generalmente, i gestori top-down partono dall’analisi della situazione economica (crescita del Pil, direzione dei tassi di interesse, fiducia dei consumatori, cambi valutari, ecc.). Escludono, quindi, le aree con outlook negativo. Il passo successivo è l’identificazione dei settori che possono sovra-performare in un dato contesto congiunturale. Infine, selezionano i singoli titoli all’interno dei comparti che ritengono più promettenti.
In linea teorica, questo approccio ha senso in quanto porta a privilegiare le aree di espansione economica, tuttavia la sua implementazione non è agevole, perché non è facile fare previsioni sulle prospettive congiunturali. Gli studi dimostrano che neppure i migliori esperti riescono a stimare con precisione trend complessi come l’andamento dei tassi di interesse o di cambio tra le valute. Inoltre, le attese di crescita, spesso creano euforia in Borsa, facendo raggiungere ai titoli azionari livelli non giustificati dai fondamentali. Infine, dicono gli analisti di Morningstar, evitare una certa regione o industria con outlook negativo può far perdere occasioni di investimento in aziende solide e a sconto.
…e dal basso verso l’alto
E’ opposto l’approccio bottom-up, che è quello utilizzato da Morningstar nell’analisi azionaria. L’idea di fondo è che un titolo debba essere comprato se il prezzo è inferiore al fair value, ossia il valore intrinseco dell’attività reale sottostante. Questo non significa sottovalutare gli indicatori macro, al contrario è necessario incorporarli nell’analisi che porta all’assegnazione del rating, in quanto influenzano il business dell’azienda. Tale strategia, tuttavia, non esclude a priori aree geografiche o industrie perché le previsioni congiunturali sono negative. In sostanza, il principio che guida la selezione è il rapporto tra il prezzo di Borsa e il fair value, indipendentemente dal settore di appartenenza.
I due opposti
Le analisi di Morningstar sui fondi mostrano che spesso i gestori combinano i due approcci, sia sul mercato azionario che obbligazionario. Ma ci sono case di investimento, come ad esempio Fidelity, che prediligono la strategia bottom up e altre, con un forte orientamento top-down come Pimco.
Ad esempio, Alberto Chiandetti, gestore del fondo Fidelity Italy (Analyst rating Silver), segue una strategia basata sull’analisi fondamentale, nella convinzione che i prezzi azionari sono essenzialmente determinati dalla capacità dell’azienda di generare utili. Per contro, Andrew Balls, gestore del fondo Pimco Gis Euro bond (Bronze), parte dalle analisi economiche, di mercato e settore prodotte internamente dai diversi comitati e forum specializzati sugli studi di tipo macro. Il fondo, quindi, è sensibile ai fattori-guida del mercato obbligazionario, quali la duration, la posizione sulla curva dei rendimenti, l’allocazione tra governativi e corporate, ecc. La selezione dei singoli titoli, poi, avviene ricercando quelli più sottovalutati.
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