Cinque titoli per cavalcare la congiuntura

L’Europa prova ad accelerare con il sostegno della Bce. Gli Usa attendono un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed. I listini mondiali hanno già scontato i progressi fin qui realizzati e le valutazioni sono alte. Tuttavia non mancano le occasioni.  

Francesco Lavecchia 21/05/2015 | 09:50
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Il quadro macro è in miglioramento e l’impatto sui mercati azionari è stato visibile. Le Borse sono salite ai massimi storici, ma c’è ancora margine per sfruttare qualche buona occasione. L’Europa è alle prese con la questione Greca, ma la forte iniezione di liquidità da parte della Banca centrale europea ha prodotto un terreno favorevole per la ripresa economica nel Vecchio continente. Gli ultimi dati sull’occupazione Usa hanno mostrato un significativo miglioramento del mercato del lavoro e questo promette di tradursi in un aumento della spesa delle famiglie. Ecco alcuni titoli per sfruttare al meglio l’attuale ciclo economico.

Apollo ringrazia Basilea III
Ci sono numerosi fattori che fanno essere positivi sui progressi futuri di Apollo Global Management (APO). Il gruppo di asset management americano gode di una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic moat) per effetto degli elevati costi di switch a carico dei suoi clienti e della forte reputazione sul mercato.

La società ha guadagnato credibilità riuscendo a realizzare un rendimento medio del 20% negli ultimi 10 anni e questa è una delle armi migliori, in mano alla società, per attirare nuovi clienti e per mantenere gli esistenti. APO, infatti, investe principalmente in titoli di società non quotate sui listini pubblici. I suoi azionisti, quindi, non possono monitorarne l’andamento periodico dei rendimenti e sono costretti a fidarsi della bontà delle scelte dei gestori.

Con l’entrata in vigore di Basilea III tutte le banche, di qualsiasi dimensione, cercano di disfarsi di crediti difficili da riscuotere. Questa è una tendenza destinata a consolidarsi in futuro e Apollo, che è specializzata in questo business, è in prima linea per approfittare di questo trend. APO ha investito in numerosi asset spagnoli che potrebbero rendere molto in caso di miglioramento dell’economia del paese. Inoltre, l’acquisizione di Athene, società assicurativa, le ha permesso di diversificare la sua attività e di garantirsi un flusso costante di commissioni.

I nostri analisti prevedono che dopo un negativo 2014, penalizzato da una dismissione miliardaria, Apollo possa crescere a un tasso medio del 25% fino al 2018 e che questo possa contribuire a far salire il margine operativo dall’attuale 38% al 51% nei prossimi quattro anni. In base a queste ipotesi, la nostra stima del fair value è pari a 42 dollari per azione.

Express Scripts sfrutta il macro trend
Una scelta difensiva, per coprirsi dalla volatilità del mercato, potrebbe essere rappresentata da Express Scripts, il leader mondiale nel settore del pharmacy benefit manager (il cui compito è quello di porsi come intermediario tra le società farmaceutiche e le strutture sanitarie in modo da garantire a queste ultime dei prezzi più convenienti), con  oltre 1,3 miliardi di richieste soddisfatte e un fatturato superiore ai 100 miliardi di dollari nel 2014.

L’elevato volume di produzione permette alla società di esercitare un forte potere contrattuale nei confronti dei fornitori. In questo modo riesce ad acquistare a prezzi più bassi e a offrire condizioni più vantaggiose ai suoi clienti, ponendo così le basi per mantenere o aumentare la sua quota di mercato.

Le dinamiche del mercato giocano a favore del gruppo americano. La crescita della spesa farmaceutica è un trend di lungo periodo che garantisce al gruppo americano ottime prospettive future. L’età media negli Stati Uniti, come in tutti i paesi occidentali, è destinata ad aumentare nei prossimi anni e con essa anche la domanda di cure mediche. Inoltre, la riforma sanitaria negli Usa e la maggior diffusione di patologie gravi hanno ampliato la platea di chi sottoscrive un’assicurazione sanitaria e hanno aumentato la domanda di farmaci specifici, rendendo il ruolo di società come Express Scripts di importanza strategica per gli operatori nel settore dell’healthcare che vogliono razionalizzare le spese.

 I nostri analisti ipotizzano una crescita del fatturato a un tasso medio del 4,5% nei prossimi cinque anni e il miglioramento del margine operativo dall’attuale 3,6% al 7,1% nel 2019 e stimano per il titolo un fair value pari a 100 dollari per azione.

Lloyds per investire nel bancario
Un aumento dei tassi di interesse potrebbe far salire l’appetito per i bancari e Lloyds è tra le migliori idee del settore. Riemerso dalle ceneri del fallimento, l’istituto britannico ha avuto la capacità di riprendere in mano le redini e di tornare a essere fedele al suo modello di banca retail. Un business poco rischioso e molto redditizio, anche in virtù della scarsa apertura del settore bancario nel Regno Unito, strutturato in una specie di oligopolio.

Lloyds controlla il 20% del mercato del credito alle imprese (soprattutto di piccole e medie dimensioni) ed è la prima banca per prestiti alle famiglie, che rappresentano oltre il 60% delle sue concessioni. Questo le permette di ridurre il costo delle sue operazioni e di attrarre un elevato ammontare di depositi bancari.

I frutti di questa profonda operazione di ristrutturazione aziendale si sono tradotti nel 2014 nel ritorno al dividendo (ultima volta nel 2008). Il management ha deciso di distribuire tra gli azionisti il 70% degli utili d’esercizio e questo fa pensare che la conferma di questo pay-out anche futuro possa portare nel 2016 a un dividend yield del 4%. I nostri analisti si aspettano che nei prossimi cinque anni il fatturato salga a un tasso medio del 5%. Nel medio termine, inoltre, il rapporto costi/ricavi scenderà dall’attuale 80% al 50% e questo permetterà al margine operativo di salire sopra quota 40%. In base a queste ipotesi la nostra stima del fair value è pari a 0,98 sterline.

Gap punta all’espansione internazionale
Gap è tra quelle società che potrebbero beneficiare di una possibile normalizzazione dei tassi di cambio. Il gruppo americano è uno dei maggiori gruppi attivi nel settore dell’abbigliamento retail. In questi anni sta portando avanti il suo processo di espansione fuori dai confini nazionali e siamo fiduciosi che esso possa avere particolare successo sul mercato asiatico. Nei prossimi cinque anni i nostri analisti si aspettano una crescita media del fatturato a un tasso medio del 4%, grazie all’aumento delle vendite nei negozi già esistenti e all’apertura di nuovi punti vendita, e stimano un fair value pari a 49 dollari.

Il gruppo americano ha il vantaggio di poter sfruttare il valore dei suoi marchi (Gap, Old Navy e Banana Republic) per garantirsi margini di profitto superiori alla media dei suoi competitor. L’azienda ha investito molto in tecnologia e nel miglioramento della sua efficienza operativa. A nostro avviso questi interventi si tradurranno in un ulteriore aumento della profittabilità anche se non saranno sufficienti a colmare il divario con i leader mondiali del fast retail come H&M.

Kingfisher spera nella crescita dei consumi
Il miglioramento della congiuntura nel Vecchio continente è destinato a tradursi in un aumento dei consumi e Kingfisher è tra quelle società in prima fila per beneficiare della maggiore propensione alla spesa da parte delle famiglie. L’azienda britannica è leader nel settore delle ristrutturazioni di interni.

L’80% circa del suo fatturato è prodotto in Regno Unito, Irlanda e Francia, mentre il restante 20% è rappresentato dal resto del Vecchio continente e dalla Cina. Nei prossimi anni la crescita del mercato interno sarà sostenuta dalle politiche del Governo Conservatore, uscito vincitore dalle elezioni, che ha introdotto forme di prestiti agevolati per l’acquisto della prima casa. Mentre fuori dai confini nazionali le vendite saranno spinte dall’apertura di nuovi punti vendita.

Negli ultimi dieci anni, Kingfisher si è trasformata in una catena di negozi specializzati nel bricolage e nel materiale per la ristrutturazione di interni e ora la strategia aziendale è quella di estendere la sua rete distributiva in modo da vendere prodotti abbastanza generici, che rispettino gli standard di sicurezza dei vari paesi e che abbiano delle istruzioni per il montaggio e l’utilizzo in diverse lingue. In questo modo i nostri analisti ipotizzano che il gruppo possa crescere a un ritmo medio del 3% nei prossimi cinque anni e stimano un fair value pari a 4,30 sterline per azione.

 

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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