La raccolta dei fondi a lungo termine (azionari, obbligazionari, bilanciati, alternativi, ecc. esclusi i monetari) si allontana dal record di febbraio. Ad aprile, in tutta Europa, i flussi netti stimati sono stati pari a 41,87 miliardi di euro, contro i 52,21 miliardi del secondo mese dell’anno (a marzo erano stati di 45,72 miliardi). Il dato emerge dall’ultimo Morningstar asset flow report, il quale rivela anche che gli investitori hanno continuato a preferire i comparti bilanciati e obbligazionari agli azionari.
Nel dettaglio, i fondi di allocation hanno registrato una raccolta netta di 18,63 miliardi, mentre il reddito fisso ha concluso aprile con un saldo netto di 17,46 miliardi. Si sono messi in luce anche gli alternativi, che utilizzano strategie simili a quelle degli hedge fund e hanno archiviato il secondo migliore mese dal 2007 (+8,01 miliardi). Da gennaio, il tasso di crescita organica (flussi in percentuale del patrimonio di inizio periodo) è stato dell’11,6% contro l’8,6% dei bilanciati e il 3,41% degli obbligazionari.
Via dagli azionari
Per contro, gli azionari hanno continuato a soffrire deflussi (-2,16 miliardi), anche se in misura minore rispetto a marzo (-6,49). In particolare sono stati colpiti i fondi specializzati sui mercati emergenti e sugli Stati Uniti. Hanno registrato una raccolta positiva, invece, i comparti con focus sulle Borse europee, soprattutto quelli che puntano sui titoli ad alto dividendo.
Verso i bilanciati a scadenza
Il reddito fisso non ha risentito della volatilità dei mercati obbligazionari. I flussi netti nei governativi in euro sono stati pari a 1,22 miliardi, nonostante la pesante correzione del Bund tedesco, punto di riferimento per il Vecchio continente. In generale, gli investitori hanno mostrato interesse per i titoli denominati nella moneta comunitaria. Nel segmento dei bond, è da rilevare il dato negativo dei prodotti a scadenza (-965 milioni), che va letto congiuntamente con quello positivo (+2,39 miliardi) della categoria Bilanciati-altro (anch’essi a scadenza ma con una componente azionaria). E’ possibile infatti che i riscatti siano riconducibili ad alcuni fondi che hanno raggiunto la data obiettivo, ma anche a uno spostamento verso i prodotti di allocation con le stesse caratteristiche.
Come si muovono i big
Il fenomeno è tipicamente italiano, come testimonia la raccolta di Eurizon Capital, principalmente imputabile ai fondi bilanciati a scadenza. La società del gruppo Intesa Sanpaolo ha registrato flussi netti pari a 3,09 miliardi, il miglior risultato di aprile a livello europeo. Da inizio anno, la crescita organica è dell’11,7%, una percentuale di gran lunga superiore agli altri big del Vecchio continente.
Tra questi ultimi, il secondo posto ad aprile spetta a BlackRock (+2,85 miliardi), grazie soprattutto alla raccolta nella sua gamma di prodotti bilanciati e obbligazionari. Al terzo posto, Standard Life ha beneficiato del successo dei fondi alternativi.
In fondo alla classifica delle principali case di investimento si colloca Franklin Templeton, con deflussi per 1,8 miliardi, seguita da M&G che ha risentito dell’inversione di tendenza nella raccolta del fondo Optimal Income (-1,06 miliardi). Al 30 aprile, quest’ultimo rappresenta circa il 30% degli asset europei della sgr.
Tra i più grandi fondi europei, SLI Global absolute return strategies è il primo per raccolta ad aprile con 510 milioni (recentemente gli analisti hanno confermato il rating Bronze). E’ positivo anche il dato di Carmignac Patrimoine (+354 milioni), che ha un giudizio pari a Silver.
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