I dati del primo trimestre hanno spinto al rialzo il titolo Enel, ma l’utility italiana è mal posizionata all’interno del settore, è fortemente indebitata, è penalizzata dal negativo andamento del mercato dell’energia in Europa ed è scambiata a premio rispetto al fair value di Morningstar di 3,80 euro. Quattro ragioni che dovrebbero indurre gli investitori a considerare l’idea di liquidare la propria posizione.
Nei primi tre mesi dell’anno Enel ha registrato una crescita dei ricavi del 10% (anno su anno) e un’espansione degli utili del 7%. Questi dati hanno beneficiato del favorevole confronto con i negativi risultati realizzati nello stesso periodo del 2014 e del minor impatto dei costi di ammortamento.
Scarso posizionamento nel settore
Enel ricava oltre il 50% del reddito operativo dalle attività regolamentate (fornitura di energia elettrica e gas nella quale i prezzi di vendita dell’energia sono decisi dai governi) in America latina, Italia e Spagna. Nei mercati sudamericani l’azienda gestisce le attività in maniera profittevole, riuscendo a ricavare un rendimento del capitale superiore ai costi di finanziamento. In quello iberico (pari al 15% dell’Ebitda complessivo) il governo, in seguito alla forte crisi economica, è stato costretto a introdurre nuove leggi e regolamenti che hanno ridotto in maniera significativa i margini di profitto di questo business. Anche in Italia il settore sta attraversando cambiamenti strutturali che ne ridurranno la redditività.
Il segmento più redditizio è rappresentato dalla produzione di energia attraverso le sue centrali idroelettriche in America latina e da quelle nucleari in Slovacchia, ma queste attività contribuiscono in minima parte al reddito operativo.
Le previsioni degli analisti
Gli analisti ipotizzano che i ricavi cresceranno a un ritmo dell’1% per i prossimi cinque anni, ma che questo non sarà sufficiente a produrre un miglioramento del margine Ebit, che quindi resterà fermo al 12%. Enel continuerà a investire per aumentare la sua capacità produttiva e beneficerà della crescita del consumo energetico in America latina ma, secondo gli analisti di Morningstar, soffrirà per il calo dei prezzi dell’energia in Italia e per la bassa profittabilità del suo business in Spagna.
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