La contrazione dei margini di profitto registrata nel primo trimestre ha fatto scattare le vendite sul titolo Hyunday, ma la casa automobilistica coreana ha buone possibilità di crescita nei paesi emergenti e alle attuali quotazioni di mercato le sue azioni restano tra le migliori idee di investimento di Morningstar nel settore auto.
Il primo semestre dell’anno si è concluso con una crescita delle vendite dell’1,3%. I risultati migliori sono stati realizzati nel Vecchio continente (+12,8%) e in India (+11,6%), mentre ha deluso la Cina dove si è registrato un calo del 3,1% (nonostante nel paese le immatricolazioni siano salite complessivamente del 9%).
La performance complessiva non è di per sé deludente, se si considerano le dinamiche di un settore maturo e concorrenziale come l’auto. Ma, a causa della forte competizione sui prezzi di vendita, si è tradotta in bilancio in un calo del fatturato del 3,3% e nella conseguente contrazione del gross margin (dal 22,1% al 20,7) e dell’Ebit (dal 9% al 7,6%).
Le previsioni degli analisti
Gli analisti di Morningstar, comunque, confermano il fair value a quota 190.000 won e stimano per i prossimi cinque anni un tasso medio di crescita del 3,7%. L’impatto sul gross margin sarà limitato. Il suo valore è visto stabile attorno al 24% a causa dell’andamento piatto dei prezzi medi di vendita.
Dopo la crisi finanziaria globale seguita al fallimento Lehman Brothers, Hyundai ha fatto significativi passi avanti per aumentare l’efficienza della struttura operativa, per migliorare l’immagine del suo marchio e per aumentare l’esposizione sui mercati emergenti. Nonostante questo, la casa coreana non è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio, quello che Morningstar chiama Economic Moat. Hyundai è principalmente esposta al segmento delle auto compatte nel quale l’elevata concorrenza sul prezzo impedisce la realizzazione di rendimenti del capitale elevati.
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