Ahold-Delhaize è un matrimonio di valore. Dopo aver analizzato il progetto di fusione tra i due leader della distribuzione alimentare, gli analisti di Morningstar sono convinti che l’accordo possa essere vantaggioso per le società e ipotizzano di alzare il fair value per entrambi i titoli. L’incremento sarà comunque marginale (al momento l’olandese Ahold è valutata 18 euro e la belga Delhaize 72 euro) e non dovrebbe modificare il rating Morningstar, che per entrambi è pari a tre stelle.
In seguito all’annuncio le azioni Ahold hanno perso il 3% e quelle Delhaize hanno ceduto il 7%. Sembra, quindi, che il mercato giudichi in maniera negativa la decisione di finanziare l’acquisto attraverso l’emissione di azioni proprie (il rapporto di cambio è pari a 4,75 azioni Ahold per ogni titolo Delhaize), poiché in questo modo si diluisce il valore per gli azionisti della società olandese, e che non valuti adeguatamente le sinergie tra i due colossi della distribuzione.
Sinergie per 500 milioni di euro
“In base alle nostre valutazioni, la fusione dovrebbe generare sinergie quantificabili in un risparmio di circa 500 milioni di euro l’anno, circa l’1% del fatturato complessivo,” dice Ken Perkins analista azionario di Morningstar. “Parte di questo tesoretto, però, sarà utilizzato per ridurre i prezzi di vendita in modo da essere più competitivi sul mercato mantenendo però invariati i margini di profitto”.
Il settore della distribuzione di generi alimentari al dettaglio è scarsamente profittevole. I consumatori non hanno nessun vantaggio concreto nell’andare sempre nello stesso supermercato e questo fa sì che ci sia una forte competizione sul terreno dei prezzi di vendita. Al momento gli analisti di Morningstar non riconoscono ad Ahold una posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat) ma, aggiungono, la fusione con Delhaize le permetterà di aumentare la scala di produzione e di guadagnare potere contrattuale nei confronti dei fornitori. E questo contribuirà a ridurre le distanze con i big del settore.
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