Il no di Atene piega le Borse

Europa negativa dopo referendum con cui i greci hanno rifiutato l’ultimo piano di salvataggio. L’euro sale. Si allarga lo spread fra Btp e Bund. A Milano deboli le banche. In discesa i listini asiatici. 

Marco Caprotti 06/07/2015 | 09:43
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Apertura negativa per le Borse europee dopo la vittoria del "No" nel referendum greco che respinge le proposte dei creditori per il salvataggio di Atene. A Milano sono colpite soprattutto le banche. Male anche il risparmio gestito. Resistono solo i titoli delle società sotto Opa (Ansaldo Sts, Wdf e Pirelli) che restano sulla parità.

L’euro sale. Aumenta lo spread
Sul fronte valutario, l'euro riprende quota sulle altre monete dopo l'annuncio a sorpresa delle dimissioni del ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis. La moneta unica scambia a 1,1070 dopo essere sceso a 1,099 nella notte (1,1105 alla chiusura di venerdì). Il ministro delle finanze ha spiegato sul suo sito che “poco dopo l'annuncio dei risultati del referendum, sono stato messo al corrente di una preferenza da parte di alcuni partecipanti dell'Eurogruppo e ‘partner’ assortiti per una mia... ‘assenza’ dalle loro riunioni. Un'idea che il primo ministro giudica potenzialmente utile nel raggiungimento di un accordo. Per questo lascio il ministero delle Finanze oggi”. Le dimissioni di Varoufakis in un'ottica di rilancio delle trattative sono state accolte positivamente dal mercato. Spread BTp/Bund è in rialzo ma senza il temuto crollo. Il differenziale viaggia intorno ai 165 punti base, in aumento di meno di venti punti rispetto alla chiusura di venerdì scorso.

La partenza in retromarcia delle piazze europee era stata indicata anche dall’andamento delle Borse asiatiche, tutte negative. Il Giappone ha finito in calo di oltre l'1% ed ha ampliato le perdite fino a cedere circa il 2,6% nel durante, con un mini recupero solo nel finale. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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