Prosegue con il segno meno la seduta delle Borse europee. A pesare sulle contrattazioni è l'esito del referendum in Grecia che rischia di portare a un'uscita dall'euro del paese mediterraneo con conseguenti incertezze sulla tenuta dell'Unione monetaria. Gli investitori osservano lo sviluppo della situazione. Il governo tedesco “ha preso conoscenza del chiaro 'no' espresso (al referendum di ieri, ndr) e rispetta questo risultato. Resta aperto al dialogo, ma tenuto conto della decisione dei cittadini greci, non ci sono le condizioni per trattare un nuovo programma d'aiuto”, ha detto il portavoce del Governo tedesco Steffen Seibert nel corso di un briefing. Spetta da Atene agire per fare in modo di restare nell'Eurozona, ha aggiunto, sottolineando che molto dipenderà dalle proposte greche. In ogni caso, Berlino vuole “aspettare di vedere cosa porta” il premier greco Alexis Tsipras al vertice europeo di martedì.
A Milano sono deboli soprattutto i titoli bancari e del risparmio gestito. Fiat Chrysler si difende grazie alle positive indicazioni sulla Ferrari e sui target 2015 fornite venerdì dal ceo Sergio Marchionne.
New York negativa
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà con il segno meno. Anche dall’altra parte dell’Atlantico pesano le preoccupazioni per l’Europa dopo l’’esito del referendum in Grecia. Dal fronte macro, i dati più attesi sono quelli dell’indice Ism non manifatturiero che darà una foto aggiornata dello stato di salute della prima economia del mondo.
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