La domanda di fertilizzanti continuerà a nutrire i conti di Potash Corporation (POT) anche nei prossimi anni. L’azienda canadese è la prima produttrice al mondo di idrossido di potassio (utilizzato per concimare i terreni), ma il mercato, al momento, sottovaluta le prospettive di crescita del settore e sconta il titolo POT rispetto al fair value stimato dagli analisti di Morningstar che è pari a 41 dollari per azione.
Le aziende agricole hanno l’esigenza di aumentare la resa dei propri raccolti, ancora di più oggi poiché devono fronteggiare il calo del prezzo di vendita delle materie prime. Inoltre, il mercato cinese e indiano sono ancora scarsamente penetrati. Il tasso di utilizzo di fertilizzanti in questi due paesi è ancora basso e l’esigenza di garantire un’adeguata offerta di prodotti alimentari li costringerà a ricorrere a questi prodotti per migliorare la resa dei campi.
Le previsioni degli analisti
“Per i prossimi cinque anni ci aspettiamo un aumento del prezzo dell’idrossido di potassio, oltre che dei suoi volumi di produzione”, dice Jeffrey Stafford analista azionario di Morningstar. “Questo contribuirà a sostenere la crescita del fatturato dell’azienda a un tasso medio del 6% e ad allargare il margine operativo dall’attuale 33,5% al 36% nel 2019”.
Potash Corporation è il primo player al mondo (per volumi) di idrossido di potassio con una quota di mercato del 20%. La produzione a livello globale è concentrata in un numero ristretto di società. Una struttura oligopolistica che permette a POT di far valere nei confronti dei suoi clienti un forte potere contrattuale e quindi di realizzare margini di profitto elevati.
M&A bocciata
La società ha pianificato l’espansione della sua capacità produttiva e ha ultimamente avanzato una proposta di acquisto per la società K+S. L’accordo va nella direzione di aumentare il grado di concentrazione del settore e gli analisti sono sicuri che questo potrebbe aumentare ulteriormente il potere contrattuale del gruppo canadese. Tuttavia, il prezzo dell’acquisizione (pari a 40 euro per azione) è giudicato troppo elevato, anche in considerazione dei costi medi di produzione più alti dell’azienda tedesca rispetto a quelli di POT.
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