Prosegue con il segno meno la seduta delle Borse europee. Gli investitori sono in attesa dell’approvazione da parte del parlamento ellenico delle misure richieste dai creditori della Grecia per fornire finanziamenti al paese. Ma sulle piazze finanziarie pesano anche altre questioni. I titoli energetici, ad esempio, risentono del netto calo del prezzo del petrolio dopo l'annuncio dell'accordo sul nucleare iraniano. Gli operatori, intanto, studiano gli ultimi dati macro della regione. Come l’Indice Zew in caduta anche a luglio, per il quarto mese consecutivo. Dopo i cali di aprile, maggio e giugno, il morale degli investitori tedeschi continua a mostrare segnali di delusione con l'indice sulla fiducia dell'economia sceso a 29,7 da 31,5 di giugno, contro attese per una flessione più ampia a 28. In rialzo invece l'indicatore relativo alle condizioni congiunturali salito a 63,9 da 62,9 di giugno.
A Milano, titoli del risparmio gestito sono in difficoltà. A pesare sul settore, secondo gli operatori, è la comunicazione con cui ieri la Consob ha richiamato gli intermediari al rispetto della direttiva Mifid, in particolare per quanto riguarda la distribuzione ai clienti retail di fondi esteri ed estero-vestiti. Nel richiamo la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas ricorda che la selezione dei prodotti da offrire o consigliare alla clientela "non può fondarsi su valutazioni di mero vantaggio economico per l'intermediario, ma deve essere rivolta prioritariamente a soddisfare gli interessi dei clienti serviti". Male anche l’oil, in linea con il settore europeo.
New York cauta
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà all’insegna della prudenza. Gli operatori non escludono prese di profitto dopo i rialzi degli ultimi giorni. Gli investitori sono anche in attesa dei risultati trimestrali di colossi come Johnson&Johnson e JP Morgan. Dal fronte macro arriveranno i numeri relativi alle vendite al dettaglio di giugno.
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