Il mercato teme ritardi nell’apertura della miniera in Grecia e sconta oltremodo il titolo Eldorado Gold. Il no di Atene, però, è relativo solo a questioni marginali del progetto e non riguarda lo sfruttamento del centro produttivo situato nella penisola Halkidiki a nord del paese. Secondo gli analisti di Morningstar, quindi, le paure degli operatori sono ingiustificate. Giudicano il gruppo canadese tra i meglio posizionati all’interno del settore (un elemento che Morningstar chiama Economic Moat) sia per i suoi bassi costi di produzione che per l’attenta politica di investimenti e assegnano alle azioni della società un rating di cinque stelle.
Dove nasce il vantaggio competitivo
“Il vantaggio di costo di Eldorado deriva dalla produttività delle sue miniere e dal potere contrattuale nei confronti dei fornitori”, dice Kristoffer Inton analista azionario di Morningtar. “Gli oneri sostenuti dall’azienda canadese per la produzione di un’oncia d’oro sono pari a 551 dollari e sensibilmente inferiori rispetto alla media del settore (700 dollari). Eldorado è, inoltre, tra le poche società a operare in mercati ancora immaturi come Brasile, Grecia, Romania e Turchia, nonché l’unica compagnia straniere a essere presente in Cina, che è il primo produttore di oro al mondo. La concorrenza che deve affrontare, quindi, è limitata e questo le garantisce un maggior potere contrattuale nei confronti dei fornitori in loco”.
Tra il 2000 e il 2012 il prezzo dell’oro è salito da 300 a 1.800 dollari l’oncia ma, a differenza della maggior parte delle società del settore (che in quel periodo hanno spinto sulla crescita della produzione), Eldorado ha sempre preferito una gestione prudente del capitale. Questo le ha permesso di finanziare la crescita attraverso la liquidità generata dall’attività operativa senza gravare sulla stabilità del bilancio.
Le previsioni degli analisti
Per i prossimi cinque anni gli analisti prevedono una crescita del fatturato a un tasso medio del 10% per effetto dell’aumento della produzione annua da 800mila a 1 milione di once e della risalita del prezzo dell’oro. In base a queste ipotesi conservative, che non tengono conto del contributo di alcune aree produttive che ipotizzano non vengano sviluppate nel breve periodo, a causa del basso prezzo dell’oro, stimano un fair value pari a 11 dollari canadesi.
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