Altra trimestrale record e nuovo balzo in Borsa per Luxottica, che ieri ha chiuso la seduta a +3,36%. I numeri di gruppo di Leonardo Del Vecchio continuano a impressionare, ma alle attuali quotazioni di mercato il titolo è scambiato su valori superiori di circa il 50% rispetto al fair value Morningstar che è pari a 44 euro.
I numeri del secondo trimestre
Nel secondo trimestre i ricavi hanno raggiunto quota 2,5 miliardi, in crescita del 21,4% (+6,6% a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre l’utile operativo ha registrato un salto del 26% (+14% al netto dell’effetto del tasso di cambio). Questi numeri, in linea con quanto riportato da altri top-brand del lusso come Kering ed Hermés e superiori anche al consensus del mercato, hanno però registrato un passo indietro rispetto al trimestre precedente, quando il progresso delle vendite (al netto delle variazioni delle valute) è stato del 7,2% e quello del reddito della gestione caratteristica ha superato il 30%. E anche i flussi di cassa sono calati rispetto al 2014 (261 milioni contro 321 milioni).
“Queste considerazioni non vogliono sminuire i risultati realizzati dall’azienda, bensì dare sostegno alla nostra valutazione del titolo”, dice Paul Swinand analista di Morningstar. “Le previsioni su Luxottica sono più ottimistiche rispetto a quanto stimato in media per le altre società del comparto del lusso. L’esercizio corrente dovrebbe concludersi con un fatturato in rialzo tra il 17% e il 18% e un margine operativo in espansione di circa 160 punti base a quota 17%, anche per effetto del favorevole andamento del tasso di cambio, mentre nei prossimi dieci anni il progresso medio dei ricavi è stimato attorno all’8%”
Buone notizie da tutti i mercati
Luxottica è leader nel settore dell’occhialeria. Ha un portafoglio marchi di altissimo valore e, grazie a una forte integrazione verticale delle operazioni, riesce a generare margini di profitto superiori a quelli dei competitor. I numeri del secondo trimestre indicano che le vendite del segmento retail negli Usa si mantengono alte (+6% per i punti vendita con almeno 12 mesi di vita). In forte rialzo anche i ricavi in Asia (+18%) e in particolare in Cina, dove si è registrato un balzo del 48% (16% a cambi costanti).
“L’azienda presenta ulteriori opportunità di crescita in America latina, India e Asia, e anche nei mercati sviluppati la situazione sembra finalmente stabilizzarsi dopo anni di recessione”, aggiunge Swinand. “Ma agli attuali multipli di mercato (price/earning uguale a 45,6) la nostra raccomandazione resta quella di liquidare la posizione”.
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