Dopo una trimestrale deludente, sotto le stime degli analisti, Berkshire Hathaway (BRK.B) ha messo mano al portafoglio per acquistare Precision Castparts (PCP). Il maggiore investimento di sempre per la holding di Warren Buffett. L’operazione ha raccolto il favore degli analisti di Morningstar, ma non quello del mercato. Il titolo, infatti, resta fermo attorno a quota 143 dollari (prezzo relativo alla classe B) e continua a essere scambiato a sconto rispetto al fair value di 168 dollari.
Acquisizione di valore
“Precision Castparts soddisfa molti dei requisiti richiesti da Buffett per un’acquisizione: è grande abbastanza da far sentire il suo peso sui conti del gruppo, ha elevati margini di profitto, è scarsamente indebitata, ha un buon management, ha un modello di business semplice e, soprattutto, ha un prezzo ragionevole”, dice Greggory Warren analista azionario di Morningstar.
“Berkshire pagherà agli azionisti della società acquisita un premio pari a circa il 25% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì, ma in cambio si assicura un’azienda in grande salute, capace di generare elevati flussi di cassa e che ha concluso l’esercizio (a fine marzo) con un fatturato di circa 10 miliardi di dollari”.
Precision Castparts è uno dei pochi produttori al mondo di componenti utilizzati nella fabbricazione dei motori degli aeromobili e questo gli garantisce una posizione di vantaggio nei confronti dei competitor. Il management è riuscito negli ultimi quindici anni a migliorare in maniera significativa l’efficienza operativa, aumentando il margine Ebit dal 12% al 28% e generando flussi di cassa che sono stati utilizzati per consolidare la posizione sul mercato attraverso nuove acquisizioni.
Gli analisti valutano positivamente l’operazione non solo per il valore dell’azienda, ma anche per i benefici che essa avrà sul portafoglio di Berkshire e per le modalità con le quali è stata finalizzata. L’acquisizione di Precision Castparts aumenta il peso del comparto industriale all’interno del paniere di asset detenuti dalla holding e contribuirà ad attutire il negativo effetto della imminente crescita dei tassi di interesse sui bilanci delle società assicurative che fanno capo al gruppo. Inoltre, la scelta di ricorrere al credito per circa 10 miliardi è ragionevole, considerato il livello ancora molto basso del costo del denaro.
Trimestrale deludente
Se gli operatori non hanno esultato per l’ultimo acquisto di Buffett, non si sono nemmeno strappati i capelli per i deludenti dati del secondo trimestre di Berkshire. Nonostante i numeri riportati siano stati inferiori alle attese degli analisti, non hanno prodotto nessuna variazione significativa al prezzo del titolo, che venerdì scorso ha chiuso l’ottava senza variazioni di rilievo. Nei tre mesi da aprile a giugno, il fatturato della società è cresciuto appena del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il progresso nel corso del primo semestre è stato di circa due punti percentuali inferiore a quanto stimato dagli analisti per la fine dell’esercizio (pari al 5%). L’aumento più che proporzionale dei costi rispetto ai ricavi, inoltre, si è tradotto nel secondo trimestre in un calo del 10% dell’utile operativo e in una contrazione del 37% del reddito netto (rispetto allo stesso periodo del 2014).
“Le nostre previsioni per i prossimi cinque anni, che indicano una crescita media del fatturato e degli utili di circa il 6%, tengono conto del positivo impatto di nuove acquisizioni da parte del gruppo”, aggiunge Warren. “Alla fine del secondo trimestre la liquidità iscritta in bilancio ammontava a oltre 66 miliardi di dollari e, considerato l’esborso di denaro per finanziare l’operazione Precision Castparts e che solitamente il management della società tiene in cassa non più di 20 miliardi per venire incontro alle possibili richieste da parte delle aziende assicurative, ci aspettiamo che lo shopping del gruppo possa continuare anche nella seconda metà dell’anno”.
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