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L’Orso ruba la scena al Leone

Il negativo andamento dei listini europei mette in secondo piano i buoni risultati del secondo trimestre di Generali. Il titolo cede il 3,12% a Piazza Affari ma resta in linea con il fair value Morningstar.  

Francesco Lavecchia 12/08/2015 | 17:48
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Il tonfo delle Borse oscura la trimestrale di Assicurazioni Generali. La compagnia italiana mette in cantiere un positivo secondo trimestre, ma il titolo cede a Piazza Affari il 3,12%. In base alle attuali quotazioni di mercato le azioni del Leone sono scambiate in linea con il fair value Morningstar (pari a 18 euro) e gli analisti raccomandano prudenza.

Rispetto allo scorso anno (nei mesi tra aprile e giugno) il reddito operativo di Generali è salito del 16,5%, a 1,45 miliardi di euro e l’utile netto è balzato del 50% superando i 600 milioni. Il maggior contributo a questi numeri è stato fornito dal ramo vita (dove il risultato dell’attività operativa è cresciuto del 18%) e dalla brillante performance del titolo Banca Generali (+34% da inizio anno), che ha fatto lievitare il valore delle partecipazioni in portafoglio. Il segmento danni ha registrato un miglioramento della profittabilità, testimoniata dalla contrazione del combined ratio (pari al rapporto tra il totale delle spese e i premi accumulati) di 90 punti base, nonostante l’andamento piatto dei premi assicurativi (+0,2%).

Le previsioni degli analisti
“Ci aspettiamo nei prossimi cinque anni una crescita costante dei ricavi generati dai premi sia nel ramo vita che in quello danni, in seguito alla maggior domanda proveniente soprattutto dai paesi dell’est Europa, dove Generali sta registrando un forte aumento delle vendite”, dice Sebastien Pigeon analista azionario di Morningstar.

“Il gruppo assicurativo italiano è uscito discretamente in salute dalla crisi finanziaria e da lì ha continuato a concentrarsi prevalentemente sul ramo vita. Questo gli ha permesso di avere un modello di business più difensivo e una redditività del capitale più stabile. Tuttavia, il difficile contesto competitivo dato dalla forte standardizzazione dei prodotti assicurativi vita e la forte esposizione al mercato europeo, che continua a soffrire per la crisi del debito sovrano, non le garantiscono margini di profitto da top-player del settore”.

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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