La trimestrale di Carlsberg delude il mercato e il titolo crolla in Borsa. Il gruppo danese, leader nel settore della birra, ha riportato dati inferiori alle stime degli analisti e questo ha innescato un forte sell-off, con le azioni della società che cedono circa il 3% (e nella seduta di ieri l’ADR scambiata sul mercato over-the-counter ha perso oltre l’8%).
“Questi dati hanno costretto il management a tagliare le previsioni sui risultati dell’esercizio e gli analisti a rivedere al ribasso le aspettative”, dice Philip Gorham (Morningstar). “Potrebbe esserci una riduzione del fair value, che ora è pari a 600 corone danesi, ma non tale da modificare il giudizio sul titolo (il tasso di sconto è superiore al 10%)”.
I dati del secondo trimestre
La crescita del fatturato è stata dell'1% (0% a tassi di cambio costanti), contro il +2% delle previsioni. L’azienda ha sofferto il calo delle vendite sia in Europa occidentale sia nei paesi dell’Est, mentre le vendite in Asia sono state in linea con le attese. In alcuni mercati importanti, come Regno Unito e Germania, Carlsberg ha perso quote di mercato, invertendo il trend rispetto al primo trimestre.
Questo è un brutto segnale, perché lascia immaginare che il gap in termini di economie di scala che il gruppo danese paga nei confronti dei maggiori player del settore non gli permetterà, nel lungo termine, di conservare la propria fetta di mercato.
Le previsioni degli analisti
Nell’Europa orientale il calo dei volumi è stato del 19%, ma qui la buona notizia è che la situazione in Russia non è peggiorata (ricavi giù del 9%). “Le nostre previsioni sono centrate sull’ipotesi di una ripresa del mercato russo a partire dal prossimo anno e indicano per il quinquennio una crescita media del fatturato del 4% e un progressivo miglioramento dei margini di profitto”, conclude Gorham.
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