Sui dati del secondo trimestre di Millicom International Cellular pesa in maniera determinante il negativo andamento dei tassi di cambio, ma il futuro della compagnia telefonica svedese passa dagli emergenti. Al momento il titolo è scambiato attorno alle 565 corone svedesi, con un tasso di sconto di circa il 30% rispetto al fair value Morningstar (777 corone).
I ricavi di Millicom sono cresciuti nel secondo trimestre del 9% (a cambi costanti e al netto delle acquisizioni), ma la debolezza del peso colombiano e di diverse valute africane si è tradotta in bilancio in una contrazione del fatturato del 17,8% (tenuto conto anche del contributo offerto dalla società colombiana UNE, acquistata lo scorso anno). Le note positive, comunque, sono l’aumento del numero di abbonati nel segmento mobile in Africa (+23,1% anno su anno) e i progressi nell’integrazione di UNE che, in base alle stime del management del gruppo, potrà fruttare, a lavori conclusi, un risparmio in termini di costi di circa 750 milioni di dollari.
Modello di business interessante
Millicom ha un modello di business interessante. Diversamente dai grandi player del settore come Telefonica o America Movil, ha deciso di concentrarsi su mercati più piccoli come i paesi dell’America centrale, alcune regioni dell’America latina e dell’Africa. Il gruppo svedese è il più grande operatore wireless in Guatemala, El Salvador, Honduras, Paraguay e Ciad, nonché la prima società nel segmento della televisione a pagamento in Costa Rica.
Le dimensioni ridotte di molti di questi paesi scoraggiano l’ingresso di nuovi competitor. Per questo Millicom, che ha inoltre il vantaggio di essere una delle prime aziende ad aver investito in questi mercati, ha una bassa concorrenza. L’acquisizione della colombiana UNE (società attiva nel business della televisione via cavo), inoltre, le permetterà di aumentare la sua offerta e di poter competere con Telefonica non solo in Colombia, ma anche in altri mercati della regione.
Le previsioni degli analisti
Il negativo andamento dei tassi di cambio ci ha costretto a tagliare le stime di crescita del fatturato per il 2015 dal 15% al 10%, mentre nei successivi quattro anni il progresso medio dei ricavi sarà attorno al 6%”, dice Allan C. Nichols, analista azionario di Morningstar. “Ci aspettiamo, inoltre, un costante aumento degli abbonati mobile in Africa e delle richieste di servizi dati (per dispositivi mobili), banda larga e Tv via cavo in America latina, e un progressivo miglioramento dei margini di profitto in seguito all’integrazione di UNE”.
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