Mentre l’industria dei fondi attende i dati di agosto per capire le conseguenze del crollo della Borsa cinese, tira un sospiro di sollievo per le statistiche di luglio. Secondo il Morningstar asset flow report, i flussi netti stimati nei fondi a lungo termine (azionari, obbligazionari, bilanciati, alternativi, ecc.), esclusi i monetari, sono stati pari a 25,97 miliardi di euro in tutta Europa.
Vendite sugli azionari Cina
In particolare, i fondi azionari hanno beneficiato del ritorno dell’appetito per il rischio, dopo l’accordo per il salvataggio della Grecia. La raccolta è stata di 8,29 miliardi, il miglior risultato degli ultimi dodici mesi. Il dato è imputabile ai flussi sui prodotti specializzati sui mercati sviluppati, mentre quelli emergenti hanno risentito dei timori sulla crescita cinese e delle tensioni nei rapporti valutari. Con le azioni di classe A (quotate a Shanghai e Shenzhen) in calo del 14,5% (in dollari) a luglio, gli investitori hanno riscattato i comparti specializzati nell’area, che hanno perso 2,12 miliardi di masse.
Nel dettaglio, le categorie azionarie che hanno raccolto di più sono state quelle degli Azionari Europa e Usa large cap (con stile blend). “E’ interessante notare che il 41% dei flussi netti oltreoceano sono andati negli indicizzati, contro solo il 6% nel Vecchio continente”, dice Matias Möttölä del Morningstar Emea Manager research team.
Gli alternativi fanno il pieno
Oltre gli azionari, a luglio sono andati bene i fondi bilanciati, con sottoscrizioni nette per circa 9,3 miliardi, e gli alternativi (+9,03 miliardi). Questi ultimi sono tra i più popolari dall’inizio dell’anno (+51,6 miliardi): la raccolta dei primi sette mesi del 2015 ha superato quella totale del 2015. Il risultato è in larga parte attribuibile ai multistrategy, che offrono l’esposizione a diversi approcci di investimento, e ai market neutral – equity (strategie volte a ridurre il rischio sistemico).
Si è mosso in controtendenza rispetto alle principali attività finanziarie, il reddito fisso. Morningstar ha stimato flussi netti negativi per 591 milioni a luglio. Nonostante i fondi obbligazionari europei abbiano registrato mediamente rendimenti positivi, le prospettive di lungo termine sono limitate, dato il contesto di bassi tassi di interesse. Non stupisce, quindi, che gli investitori abbiano preferito i fondi monetari (+21,38 miliardi), che espongono a titoli di qualità e a breve scadenza. Tra le categorie obbligazionarie con i più alti deflussi figurano i comparti specializzati nelle emissioni societarie e i diversificati in euro.
La carica dei nuovi fondi
Tra le società di gestione, si colloca al primo posto per flussi netti BlackRock (+3,84 miliardi), grazie alla raccolta sia sugli azionari sia sul reddito fisso. Segue con distacco Odey asset management (+1,55 miliardi), che ha beneficiato del lancio dell’European Focus equity fund, comparto che è stato inserito nella gamma con l’arrivo del gestore Oliver Kelton da Waverton. Nei primi dieci per raccolta a luglio, entra anche Ubi che ha lanciato la Sicav Income opportunities, il cui successo è legato alla domanda di fondi bilanciati.
Sul fronte opposto, è stato un mese difficile per M&G (-1,96 miliardi), principalmente a causa dei deflussi dal fondo M&G Optimal income (-1,58 miliardi). Hanno registrato riscatti netti elevati anche Aberdeen (-1,27 miliardi) e Franklin Templeton (-1,04 miliardi), entrambi penalizzati dall’esposizione ai mercati emergenti.
Morningstar stima i flussi netti come differenza dei patrimoni netti, tenuto conto dei rendimenti del periodo.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.