La diversificazione resta il principale rimedio per proteggere il portafoglio dalle turbolenze dei mercati finanziari. Ma quali attivi hanno salvaguardato il patrimonio degli investitori lo scorso mese? Abbiamo analizzato decine di indici Morningstar e di altri emittenti per individuare quali asset class hanno fornito un’adeguata diversificazione e quali sono state maggiormente colpite dall’ondata di vendite.
Chi sale
Oro e Treasury si confermano “safe haven” in tempi di crisi, registrando una performance positiva nel mese (in USD). Anche l’indice obbligazionario Barclays Global Aggregate, che ha una forte esposizione a titoli con rating AAA (40%) e titoli di stato americani, ha chiuso il mese con il segno più. Discorso a parte per il petrolio e l’indice di commodity energetiche, che hanno recuperato negli ultimi giorni di agosto, ma mantengono un’elevata volatilità.
Chi scende
Pur avendo avuto perdite ridotte, non hanno protetto il capitale gli indici obbligazionari in euro. Sia i corporate che i governativi hanno perso poco meno dell’1% nel mese. Anche la sicurezza del Bund non ha garantito guadagni, con l’indice JPM Germany Constant Maturity 10 Yr TR in ribasso dell’1,19%. Performance più negative sono arrivate dal segmento high yield. Per la maggior parte dei benchmark azionari mondiali le perdite sono state superiori al 5%. Se l’indice Morningstar Eurozone ha perso poco più dell’8%, tuttavia, hanno fatto un po’ meglio le azioni italiane, con un -6,4% del Morningstar Italy Index.
Cina, Brasile e paesi emergenti sono stati comunque i mercati maggiormente colpiti, con perdite superiori al 10%. In Europa,il settore dei materiali (particolarmente esposto ai mercati emergenti) ha segnato una performance del -10,46%.
In prospettiva
Guardando alla serie storica dei rendimenti mensili degli ultimi dieci anni possiamo identificare alcuni indici che hanno avuto delle variazioni estreme. Tra questi, l’MSCI Europe Growth (che raggruppa le azioni di società europee che mostrano un’elevata crescita degli utili) ha avuto rendimenti peggiori soltanto in altri quattro casi (dobbiamo tornare al 2011 per un risultato simile), e la performance di agosto è stata negativa di oltre due deviazioni standard rispetto alla sua media degli ultimi due lustri. Stesso discorso per il Morningstar Asia Pacific Index NR in euro (quinto peggior risultato mensile da settembre 2005, su cui ha pesato anche il fattore valutario), mentre per il Morningstar Hong Kong Index in dollari il -11,73% di agosto è stato superato (in negativo) soltanto in altre tre occasioni.
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