Gli Exchange traded products (Etp) hanno fatto il pieno anche ad agosto. I replicanti hanno segnato una raccolta globale netta pari a 17,2 miliardi di dollari, registrando così il miglior mese di agosto degli ultimi cinque anni e portando i flussi in entrata da inizio anno a quota 202,4 miliardi.
A fine mese, i fondi passivi quotati nel mondo sono 5.709 (contro i 5.431 di fine 2014). Questi gestiscono complessivamente un patrimonio pari a 2.849 miliardi di dollari. A dirlo è il consueto report ETF Landscape – Industry Highlights, pubblicato dal BlackRock Investment Institute.
Fuga dagli emergenti
Il crollo del mercato cinese, assieme ai dati economici peggiori del previsto e alla svalutazione dello yuan, ha spinto gli investitori in Etp a uscire in massa dai prodotti esposti all’equity emergente, i quali hanno segnato nel mese deflussi netti per 7,4 miliardi (-2,1 miliardi per gli Etp cinesi), e a dirigersi verso classi di attivo meno volatili come l’azionario giapponese e paneuropeo.
I replicanti di indici equity giapponesi hanno raccolto in agosto 1,2 miliardi, arrivando alla cifra record di 40,4 miliardi di flussi netti dall’inizio dell’anno. Gli Etp azionari europei, dal canto loro, hanno attirato nel mese 6,2 miliardi.
“Con nuovi flussi di 6,7 miliardi di dollari, l’azionario europeo è stato la categoria più ricercata tra gli Etp europei, registrando in agosto la raccolta più elevata tra tutte le aree geografiche e asset class”, ha commentato in una nota Ursula Marchioni, responsabile della ricerca Etp di BlackRock. “Nei mesi di aprile e maggio si era registrato un rallentamento, con deflussi netti di 2,5 miliardi di dollari, a seguito di rinnovate preoccupazioni per la 'Grexit'. Invece, tra giugno e agosto i flussi cumulativi sono stati pari a 15,6 miliardi, testimonianza di un interesse degli investitori e di una rinnovata fiducia nel proprio mercato regionale”.
Al riparo dalla volatilità
Il mese è stato positivo anche per i replicanti a reddito fisso, che hanno raccolto in agosto 8,3 miliardi. Gli investitori hanno cercato riparo soprattutto nei Treasury americani e nei bond governativi europei (5,6 e 1,5 miliardi di raccolta, rispettivamente). I flussi verso il debito pubblico, in particolare, hanno accelerato nella seconda parte del mese, a seguito della svalutazione del renminbi e in previsione di un possibile rialzo dei tassi da parte della Fed in settembre. Leggeri riscatti, invece, per i fondi high yield (900 milioni di dollari).
Dopo cinque mesi di deflussi, i prodotti sulle materie prime sono tornati ad attirare capitali (2,3 miliardi in agosto). Nonostante la volatilità, gli Etc petroliferi hanno incassato nel mese 1,8 miliardi e i replicanti auriferi 400 milioni di dollari.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.