Agosto è stato un mese particolare e turbolento sui mercati. L’ulteriore conferma arriva dalla classifica Morningstar degli Exchange traded products (Etp) più e meno redditizi. Gli Etp, infatti, essendo strumenti puramente passivi, riflettono nei loro rendimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo. Inoltre, i replicanti vengono sempre più utilizzati come strumenti per posizioni tattiche di breve periodo. Perciò i rendimenti riflettono fedelmente quello che viene definito come il sentiment degli investitori.
Secondo i dati Morningstar, nel primo semestre dell’anno, tra il miglior Etp (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono circa 50 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli quotati su Borsa Italiana ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).
I promossi
Dando uno sguardo alle tabelle sottostanti, nella Top Ten dei fondi passivi quotati che hanno reso di più il mese scorso ci sono tre strumenti dedicati all’indice Vix, il quale misura la volatilità del mercato azionario americano (clicca qui per approfondire). Prova, questa, di quanto i listini siano stati movimentati a seguito del crollo della Borsa cinese.
Tra i migliori del mese, oltre al ritorno dell’oro, troviamo una materia prima di nicchia come il bestiame e tre settori economici europei: quello bancario, quello petrolifero e quello delle materie di base.
I bocciati
Tra quelli che sono andati peggio, si conferma ancora una volta un investimento alternativo come le terre rare, una delle poche asset class a essere sempre presente nella Flop Ten. Per il resto, a farla da padrone (nel senso negativo) sono i mercati azionari emergenti: Cina, Brasile, Malesia e Grecia, ancora una volta l’asset class che ha perso di più.
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