Lo scandalo Volkswagen si è fatto sentire sui mercati finanziari, col titolo della casa tedesca passato da una quotazione di 162 euro alla chiusura del 18 settembre, ai circa 110 euro attuali. Essendo una delle società più importanti del Vecchio continente, il suo crollo ha avuto forti ripercussioni sulla valutazione finanziaria complessiva dell’intero settore automobilistico europeo (al 31 agosto 2015, Volkswagen è il secondo componente più importante dell’indice Stoxx Europe 600 Automobiles & Parts, con l’11,6% del portafoglio).
A seguito di quanto successo e in previsione delle future sanzioni ai danni del gruppo, Morningstar ha tagliato il fair value del titolo Volkswagen (clicca qui per approfondire). Nonostante la revisione al ribasso, gli analisti Morningstar credono che il crollo sia stato eccessivo e che attualmente la casa automobilistica di Wolfsburg potrebbe essere una buona opportunità di acquisto.
Volendo allargare il campo, e diversificare il rischio, si potrebbe fare lo stesso ragionamento per l’intero settore automobilistico, che, come detto, ha accusato il colpo; basti pensare che nell’ultima settimana l’indice Stoxx Europe 600 Automobiles & Parts ha perso l’11,5%.
Secondo i dati Morningstar, l’industria dell’auto europea è attualmente sottovalutata del 15,4% (differenza tra valutazione di mercato e fair value del benchmark al 24 settembre 2015). Per chi volesse scommettere sulla ripresa del settore, ci sono cinque Exchange traded fund che replicano lo Stoxx Europe 600 Automobiles & Parts disponibili agli investitori del Vecchio continente, nessuno dei quali, per il momento, coperto dalla ricerca qualitativa Morningstar.
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