Ad agosto gli investitori europei hanno ridotto l’esposizione alle attività finanziarie rischiose, preoccupati per il rallentamento dell’economia cinese e per le ripercussioni sulla congiuntura mondiale. Secondo l’ultimo Morningstar asset flow report, i riscatti netti dai fondi a lungo termine (esclusi i monetari) sono stati pari a 17,98 miliardi di euro, il risultato peggiore dal giugno 2013, quando la Federal Reserve annunciò l’intenzione di uscire dalla fase di politica monetaria ultra-espansiva (Taper Tantrum).
Ritorno al 2008
I fondi azionari sono stati i più penalizzati (-20,1 miliardi), in un mese di forti vendite sulle Borse internazionali. L’indice Morningstar World all-cap ha perso il 7,4% in euro in agosto, uno dei crolli più pronunciati in un solo mese dalla crisi del 2008. Deflussi consistenti si sono registrati anche tra i comparti obbligazionari (-17,64 miliardi), mentre i bilanciati e gli alternativi hanno continuato a raccogliere tra gli investitori. E’ positivo anche il dato dei monetari (+17,04 miliardi), nonostante i bassi rendimenti (in media, nell’ultimo anno la performance è stata dello 0,19% per quelli in euro).
La crisi non tocca i fondi passivi
“Entrando nel dettaglio dei dati, si nota come i deflussi di agosto riguardino interamente i fondi non indicizzati”, dice Matias Möttölä, dell’Emea Manager research team. “Per contro, gli indicizzati (esclusi i monetari) hanno avuto flussi netti per 2,17 miliardi di euro e gli Etf per 8,86 miliardi, per un totale di oltre 11 miliardi”. Morningstar ha calcolato che il 13% del patrimonio totale dei fondi europei è in prodotti passivi, percentuale che sale al 22,4% per i comparti azionari (solo negli ultimi due mesi, la quota di mercato degli equity index è salita di 88 punti base).
Via dagli emergenti
A livello di categorie, la peggiore è stata quella degli Azionari internazionali large cap blend, principalmente a causa del trasferimento interno di asset da parte di Union Investment, tra il fondo UniGlobal e il neo-lanciato UniGlobal Vorsorge allocation. A parte questo fattore “tecnico”, gli investitori sono usciti soprattutto dagli azionari emergenti e asiatici.
Agosto è stato un mese difficile anche per gli obbligazionari. La svalutazione della divisa cinese ha messo sotto pressione quelli specializzati nei paesi in via di sviluppo, mentre i segnali di un peggioramento della congiuntura globale hanno determinato un allargamento degli spread creditizi, alimentando i deflussi dagli high yield.
L’alternativo si fa strada
Per contro, le categorie più popolari ad agosto sono state quelle dei bilanciati moderati in euro e degli alternativi multistrategy (fondi che utilizzano un approccio simile a quello degli hedge fund). Questi ultimi, hanno messo a segno una crescita organica (flussi come percentuale degli asset iniziali) del 31,17% da gennaio. Nella top ten delle categorie, ci sono altri comparti alternativi, tra cui i market neutral – equity e i global macro, anch’essi interessati da forti tassi di crescita dall’inizio dell’anno.
Chi sale e chi scende
Tra le società di gestione, circa la metà di quelle europee ha registrato una raccolta netta positiva ad agosto. La migliore è stata Pioneer Investments (+1,55 miliardi), grazie in particolare alla popolarità della gamma bilanciata. Seguono Invesco, Credit Suisse, BlackRock e Eurizon Capital. Se nella classifica si introducono gli Etf, le posizioni cambiano, con iShares (gruppo BlackRock) che balza al primo posto (+2,1 miliardi).
Agosto è stato un mese difficile per alcune grandi case di investimento, tra cui Franklin Templeton che ha subito deflussi netti per 4,18 miliardi, e M&G (-2,34 miliardi). La peggiore, tuttavia, è stata la belga KBC (-4,8 miliardi), il cui team di allocation ha spostato masse dai fondi a lungo termine verso i monetari (questi ultimi sono esclusi dalle statistiche di raccolta). A livello di singoli comparti, solo i due veicoli di Standard Life per la strategia global absolute return (la versione lussemburghese ha rating Bronze ed è disponibile in Italia) hanno avuto sottoscrizioni nette positive, tra i più grandi per masse gestite.
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