Ralph Lauren resta a sconto anche dopo il boom in Borsa. Il titolo è salito del 13,5% dopo la notizia del cambio al vertice dell’azienda, ma continua a essere scambiato a prezzi inferiori rispetto al fair value Morningstar di 163 dollari.
“L’avvicendamento tra il 76enne Ralph Lauren (che tornerà a ricoprire unicamente la carica di Presidente) e Stefan Larsson sulla poltrona di amministratore delegato è a nostro avviso un passaggio naturale. Il fondatore continuerà ad esercitare la sua influenza sulla gestione del gruppo e sulla creatività, ma gli investitori sembrano aver valutato in maniera molto positiva la decisione di optare per una guida più giovane”, dice Paul Swinand analista azionario di Morningstar.
“Larsson arriva da Gap, dove ha coperto il ruolo di Presidente di Old Navy (uno dei marchi del gruppo). La sua storia professionale parla di una forte attenzione all’efficienza della gestione operativa e della supply chain (la catena di distribuzione, cioè delle operazioni che vanno dalla pianificazione della domanda alla gestione degli ordini, passando per l’utilizzo delle materie prime) e ci aspettiamo che il passo indietro del fondatore possa giovare al futuro dell’azienda come lo è stato negli anni passati anche per altre aziende (ad esempio Nike)”.
Il futuro parla cinese
Negli ultimi cinque anni Ralph Lauren è stata in grado di incrementare fatturato e utili a ritmi elevati, anche attraverso nuove acquisizioni. La società gestisce ore circa 20 marchi, differenziati per target della clientela e fasce di prezzo. Gli analisti di Morningstar riconoscono al gruppo statunitense una forte posizione di vantaggio all’interno del settore, maturata grazie alla forza dei brand, che gli permette di avere un generoso premium price (margine elevato sui costi di produzione) e al rapporto consolidato con i più importanti department store americani come Macy’s.
“Ralph Lauren ha un solido posizionamento negli Usa, ma è ancora poco presente sui mercati globali. Ci aspettiamo che la forza dei suoi marchi permetta all’azienda di espandersi con successo in Europa e, in particolare, in Asia e in Cina e stimiamo un tasso di crescita medio del fatturato del 5% nei prossimi cinque anni”, conclude Swinand.
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