Fiat Chrysler Automobiles rischia di essere l’eterna incompresa. Nel giorno del debutto di Ferrari a Wall Street, il titolo della capogruppo cede oltre il 5% e ora è scambiato a un tasso di sconto di circa il 30% rispetto al fair value Morningstar pari a 20 euro.
“La perdita in termini di capitalizzazione di mercato per FCA all’indomani dello sbarco in Borsa da parte del Cavallino è stato di circa 1,1 miliardi di euro, grossomodo pari all’ammontare raccolto dalla collocazione in Borsa del 10% della controllata. Sembra quindi che il mercato abbia provveduto a sottrarre immediatamente il valore della quota di Ferrari, anche perché l’altra notizia di giornata relativa a FCA è stata quella legata alla condanna da parte dell’Unione europea al pagamento di 30 milioni di euro di tasse arretrate (un importo irrisorio per la Casa automobilistica italo-americana)”, dice Richard J. Hilgert analista azionario di Morningstar.
Fair value confermato a 20 euro
“La decisione di confermare il fair value di FCA a quota 20 euro deriva dal fatto che la liquidità raccolta dall’Ipo è andata direttamente nelle casse della capogruppo. Quindi il valore del gruppo non è cambiato. Le cose saranno diverse quando si realizzerà lo spin-off di Ferrari, previsto per l’inizio del prossimo anno. Alle attuali quotazioni di mercato, il valore dell’80% del capitale sociale del Cavallino detenuto da FCA ammonterebbe a cinque euro. Quindi in quel caso il fair value del Fiat Chrysler Automobiles scenderebbe a 15 euro per azione”.
Considerato il successo dell’Ipo del Cavallino, il sell-off di ieri può essere considerata dagli investitori come un’occasione per esporsi su FCA e Ferrari a prezzi convenienti.
La Casa di Maranello è stata collocata a 52 dollari, nella parte alta della forchetta (compresa tra 48 e 52 dollari), ed è subito schizzata a 60 dollari per poi chiudere a quota 55, registrando un guadagno del 5,8%.
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