Luxottica resta inavvicinabile anche dopo il sell-off. Il titolo di casa Del Vecchio ha ceduto oltre il 3% dopo i dati del terzo trimestre, ma continua a essere scambiato su valori del 40% superiori al fair value Morningstar che è pari a 44 euro.
“Gli operatori hanno approfittato del rallentamento delle vendite in Cina per portare a casa parte dei profitti accumulati da inizio anno (il rendimento ytd è pari a +41,19%), ma i risultati dell’ultima trimestrale confermano la forza del gruppo italiano che continua a mostrare solidi tassi di crescita negli Usa e in Europa e a realizzare vendite elevate anche in mercati indeboliti dal negativo trend macroeconomico, come nel caso del Brasile”, dice Paul Swinand, analista azionario di Morningstar.
La Cina non è un problema
“Le vendite sono scese del 5% (a cambi costanti), ma Luxottica può continuare a guardare al Dragone con ottimismo. Il paese rappresenta circa il 2%-3% dei ricavi totali e al momento la sua rete di vendite nella regione continentale conta solo 20 negozi (altri 10 sono previsti per la fine dell’anno). Il mercato degli occhiali da vista e da sole risulta ancora scarsamente penetrato e dunque presenta elevate prospettive di crescita nel futuro”.
Nel terzo trimestre i ricavi di Luxottica sono saliti del 15% (+5,5% a cambi costanti) grazie al buon risultato del nord America, trainato dal segmento Wholesale (+24,5%) e dalla performance fatta registrare in Europa (+9%). L’America latina, sulla quale il Brasile ha un peso rilevante, ha fatto segnare +13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nonostante la regione continui a registrare progressi in doppia cifra, anche grazie a nuove acquisizione, rappresenta tuttavia una parte marginale del business del gruppo (circa il 7% del fatturato).
Margini in aumento
L’azienda è riuscita ad aumentare anche il risultato della gestione operativa (+13%) e gli utili di esercizio (+14%), portando il margine Ebit e il net margin rispettivamente al 16% e al 9,5%. I flussi di cassa hanno toccato la cifra record di 396 milioni di euro, nonostante il management abbia dichiarato di aver aumentato gli investimenti del 20% rispetto allo scorso anno.
Nei prossimi dieci anni gli analisti ipotizzano un miglioramento di tre punti percentuali del margine operativo e una crescita media del fatturato del 7%.
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