L’auto non va in saldo

Il segmento europeo è salito molto, anche rispetto ai massimi del 2008. La sottovalutazione rispetto ai fair value Morningstar ha creato poche buy opportunity. Il mercato delle quattroruote del Vecchio continente, intanto, continua a crescere. 

Marco Caprotti 03/11/2015 | 16:28
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Quando l’auto corre ci vuole prudenza. Non solo in strada, ma anche in Borsa dove i titoli delle quattroruote hanno recuperato terreno rispetto ai minimi del 2009, ma anche nei confronti dei valori di inizio anno e ora (fatte alcune eccezioni, clicca qui e qui ) hanno uno sconto poco interessante.

Le azioni europee del segmento hanno una sottovalutazione di circa l’11% (in linea con quella del settore a livello mondiale) rispetto alla media dei fair value dei titoli auto elaborati dagli analisti di Morningstar.  L’indice Eurostoxx 600 Auto Parts (in euro), dai quasi 500 punti di fine dicembre 2014, è arrivato a 532. Un buon salto, se si considera che il segmento delle quattro ruote del Vecchio continente, nel frattempo, ha dovuto fare i conti con il rallentamento dell’importante mercato cinese e con lo scandalo delle emissioni inquinanti di Volkswagen che, dal punto di vista dei corsi di Borsa, ha interessato tutto il comparto. Dall’ultima volta che il paniere ha toccato i massimi (10 ottobre 2008), la salita è stata del 170%.

 StoxxAuto

L’utile per azione, intanto, è cresciuto di quasi il 10% rispetto alla fine dell’anno scorso, ma è migliorato di poco se raffrontato con i valori record dell’indice toccati sette anni fa.

Utileperazione

 

Va detto che, dal punto di vista dei numeri, il settore auto europeo sta mostrando un invidiabile stato di salute. Nei primi nove mesi dell’anno, secondo i dati dell’UNRAE (l’Associazione delle Case automobilistiche estere) le immatricolazioni dell’Europa a 28 più area Efta hanno superato con un mese di anticipo rispetto al 2014, la soglia dei 10 milioni di veicoli registrati a 10.776.666 unità, 870.000 in più rispetto allo scorso anno, quando furono registrati 9.905.865 veicoli, con un incremento, quindi dell’8,8%. Il solo mese di settembre, che ha segnato la venticinquesima crescita consecutiva, ha evidenziato un incremento vicino alla doppia cifra (+9,8%) con 1.394.223 vetture vendute (1.269.781 nel settembre 2014). Dopo nove mesi, 16 Paesi stanno crescendo più della media del mercato mentre 26 paesi su 30, in rappresentanza del 97% dell’industry EU 28 più Efta registrano il segno più.

  “L’andamento positivo del mercato europeo non sembra tener conto dell’attenzione che si è generata sul tema emissioni”, spiega una nota di Romano Valente, direttore generale dell’UNRAE. “Anzi, potrebbe far cogliere l’opportunità di allargare il focus mediatico ai temi della sicurezza stradale legati all’anzianità e alla dimensione del parco circolante europeo: 250 milioni di veicoli che invecchiano progressivamente, passando dagli 8,5 anni di età media del 2008 ai 9,7 anni nel 2014”.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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