Valerio Baselli:Buongiorno e benvenuti alla Morningstar Investment Conference 2015, mi trovo in compagnia di Filippo Casagrande, responsabile selezione gestori esterni per il Gruppo Generali. Buongiorno e grazie.
Filippo Casagrande:Grazie a voi.
Baselli:Tra le varie tematiche che verranno affrontate alla MIC 2015, lei parteciperà oggi pomeriggio a una tavola rotonda dedicata ai fondi multi-asset, strumenti diventati molto popolari per diverse ragioni, tra le quali una forte flessibilità di gestione. Basta questo, secondo lei, a giustificare il successo di questi prodotti?
Casagrande: Questo tipo di prodotto ha avuto molto successo negli ultimi dieci anni e i motivi sono praticamente due: il fatto che i rendimenti del free cash sono ormai a zero, e dall’altra parte i risk premium sono stati molto compressi. È comunque importante dire che per capire bene questi prodotti bisogna anche metterli in prospettiva. In prospettiva le cose, seppur rimarranno interessanti, dovrebbero essere oggetto di maggiore selezione legata a due aspetti: primo, la liquidità dei mercati e la capacità dei gestori di capire quali arbitraggi possono essere fatti; secondo, la matrice di correlazione. Secondo me la vera sfida di questi prodotti sarà la capicità di generare dei ritorni futuri in previsione dei cambiamenti dei mercati finanziari.
Baselli: Abbiamo visto quest’estate una forte volatilità sui mercati che ha colpito oggettivamente tutte le asset class, tra cui anche i fondi multi-asset, che sono prodotti che spesso si presentano come fondi che riescono a offrire agli investitori rendimenti positivi in ogni fase di mercato. Alla luce di questo, qual è secondo lei l’utilizzo migliore di questi strumenti all’interno di un portafoglio?
Casagrande: Questo è un ottimo punto. La nostra interpretazione è identificare questi prodotti come un mezzo di diversificazione e di riduzione di rischio. Però su questo bisogna essere chiari, noi li vediamo come strumenti in grado di offrire da una parte volatilità bassa titpica dei prodotti obbligazionari, ma con capacità di generare utili tipica dei prodotti azionari, in un concetto di decorrelazione.
In realtà, quest’anno questi prodotti non sono riusciti a decorrelarsi dai mercati, o molto pochi. È difficile selezionare chi veramente genera alfa da chi invece si nasconde dietro un beta di mercato molto grosso. Quando la volatilità è cresciuta molto, parecchi di questi prodotti non hanno risposto alle aspettative degli investitori.
Secondo me, il mondo presente e futuro, caratterizzato da una volatilità piuttosto alta, dovrebbe invece essere la panacea per questi prodotti. Quindi, il selezionatore dovrà essere in grado di capire chi veramente genera alfa e quindi risponde al proprio mandato di diversificazione e chi no.
Baselli: Ecco, quando si trova nella situazione di dover selezionare dei gestori, quali sono le caratteristiche principali che ricerca?
Casagrande: La cosa più importante è avere una capacità di generazione di performance totalmente decorrelata dall’andamento dei mercati. È difficile, si collega anche con la liquidità del mercato, però i gestori che noi selezioniamo devono avere delle visioni diverse. Quindi, un track record passato costante, una volatilità piuttosto bassa, e una costanza nella capacità di generare idee, che non è facile, anzi è molto difficile.
Baselli: Grazie ancora a Filippo Casagrande.
Casagrande: Grazie a voi, arrivederci.
Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.
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