Ok le obbligazioni; bene le azioni ad alto dividendo. Ma il portafoglio degli investitori che vanno a caccia di rendimento non può fermarsi a queste due asset class. Dopo tutto, sul mercato ci sono molte opportunità di guadagno a basso costo fra cui scegliere. Certo, non sono per tutti. “Chi ha intenzione di prendere un po’ di rischio in più può orientarsi su alcuni settori specifici. In particolare su quelli che hanno uno yield più alto”, spiega Susan Dziubinski, analista di Morningstar. “Due categorie interessanti in questo senso sono le utility e gli energetici”.
Categoria azionari settore Servizi di pubblica utilità
Grazie al rendimento al di sopra della media di mercato e al fatto che le aziende sono, in molti casi, monopoliste nei paesi dove operano, questo asset di investimento è stato spesso definito come “adatto a vedove e orfani” (a indicare la relativa sicurezza dell’investimento). Non mancano, tuttavia gli elementi di rischio. “Si tratta di un segmento che diventa particolarmente vulnerabile nei momenti di rialzo dei tassi di interesse (la fase espansiva dell’economia che porta a una stretta monetaria sposta gli investitori su strumenti meno difensivi, Ndr)”, spiega Dziubinksi. “Ma la politica monetaria è in procinto di cambiare fondamentalmente solo negli Stati Uniti. Altre aree, invece, sono ancora in una fase accomodante. Se a questo aggiungiamo che le prospettive di ripresa economica globale sono ancora dubbie, diventa più chiara l’utilità di incrementare la componente difensiva del portafoglio”.
Categoria azionari settore Energia
I fondi raccolti in questa categoria investono principalmente nelle società dei segmenti chiamati upstream e downstream. Con il primo si indicano le compagnie di estrazione e quelle che forniscono loro i servizi. Il secondo identifica le aziende di raffinazione, trasporto e commercializzazione. Ci sono poi società come le integrated, il cui business va dalla produzione alla vendita del prodotto finito.
E’ vero che il settore energetico in Borsa non sta attraversando un buon momento. Tanto che gli analisti di Morningstar nel loro ultimo outlook sul comparto hanno scritto che “l’eccesso di offerta sul mercato probabilmente impedirà al segmento del greggio di ritornare a valori normali prima del 2017”. Questi portafogli, tuttavia, hanno una caratteristica che li rende interessanti. “Molti, grazie alla diversificazione degli asset, sono riusciti a ridurre le perdite legate al calo del prezzo del petrolio”, spiega l’analista di Morningstar. “Inoltre, in un momento di forte tensione geopolitica, soprattutto nelle zone di estrazione, non si possono escludere delle fiammate dell’oro nero che faranno rialzare le valutazioni dell’intero comparto”.
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