L’economia americana si è ormai lasciata la crisi alle spalle. I consumi domestici privati e gli investimenti delle imprese sono aumentati e il mercato immobiliare ha rialzato la testa. Anche dal lato occupazionale si sono registrati segnali positivi incoraggianti, con il tasso di disoccupazione sceso verso il 5%, dal picco del 10% toccato nel 2010.
Finora, questa ripresa economica non è stata interessata da pressioni inflazionistiche. Al contrario, il forte calo dei prezzi energetici ha abbassato sensibilmente l’indice dei prezzi da metà 2014 in poi, arrivando anche a toccare punti di deflazione nella prima metà del 2015.
In attesa della prossima riunione prevista il 15 e il 16 dicembre, la Federal Reserve continua a mantenere una politica monetaria molto accomodante: i tassi d’interesse statunitesti sono rimasti tra lo zero e lo 0,25% dalla fine del 2008 a questa parte. Nonostante le forti aspettative per una stretta monetaria, il costo del denaro rischia di rimanere a livelli bassi per un periodo prolungato. La Fed ha infatti chiaramente segnalato che qualsiasi inasprimento verrà comunque intrapreso molto gradualmente.
Nel complesso, le prospettive inflazionistiche negli Stati Uniti rimangono piuttosto contenute. Un fattore chiave sarà rappresentato dal settore energetico nazionale, dove la produzione di gas e petrolio di scisto mantiene i prezzi energetici a livelli stabilmente bassi. Tuttavia, rispetto ad altre economie sviluppate, gli Usa potrebbero essere soggetti a rischi inflazionistici più elevati. In particolare, l'aumento del numero degli occupati, che alimenterebbe le pressioni sul livello dei salari.
L’offerta europea
Per gli investitori del Vecchio continente sono disponibili due Exchange traded funds che offrono esposizione diretta ai Tips (Treasury inflation-protected securities), cioè i titoli di Stato americani legati al tasso d’inflazione degli Stati Uniti.
iShares $ TIPS UCITS ETF (EUR)
Quotato anche su Borsa Italiana, questo Etf usa la replica fisica a campione per tracciare il Barclays Capital US Government Inflation-Linked Bond Index, un benchmark comprende tutte le obbligazioni governative indicizzate degli Stati Uniti, con qualsiasi cedola, una durata residua di almeno un anno e un minimo in circolazione di 500 milioni di dollari (in pratica, il paniere è costituito da tutti i Tips esistenti, tranne quelli con scadenza residua inferiore a un anno). L'indice è calcolato su base giornaliera utilizzando i prezzi reali medi di mercato forniti da Barclays Capital e viene rivisto e ribilanciato su base mensile. Le obbligazioni sono ponderate sulla capitalizzazione di mercato e aggiornate al valore nominale anziché al valore reale. I proventi da cedole vengono reinvestiti mensilmente.
iShares può effettuare operazioni di prestito titoli (fino al 100% del portafoglio), al fine di ottimizzare le prestazion dell’Etf. In questo senso, è BlackRock che agisce come gestore degli investimenti. Tra settembre 2014 e settembre 2015, iShares ha prestato in media il 48% dei propri titoli, ottenendo da questa pratica 11 punti base di rendimento netto.
Le operazioni di prestito sono coperte da garanzia, rappresentata da un paniere collaterale conforme alle regole Ucits, il cui valore è superiore a quello dei titoli prestati, entrambi calcolati su base giornaliera. Questo paniere è detenuto in un conto presso un terzo depositario. Il grado di sovracollateralizzazione è in funzione delle attività previste come garanzia, ma varia tipicamente dal 102,5% al 112%. Le entrate derivanti dal prestito titoli, vengono divise 62,5/37,5 tra l’Etf e BlackRock, rispettivamente. Le commissioni totali annue sono pari allo 0,25%.
Alternative
Non quotato in Italia e non ancora coperto dalla ricerca Morningstar, il db x-trackers II USD Treasuries Inflation-Linked UCITS ETF 1C (USD) replica sinteticamente l’IG Inflation Linked Sovereign Index, creato dalla filiale inglese di Deutsche Bank AG, il quale prende in considerazione solo la parte più liquida dei Tips (due miliardi di dollari di minimo in circolazione). Le commissioni totali sono dello 0,20%.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.