Seduta volatile per le Borse europee che hanno più volte cambiato direzione e non sono riuscite ad assestarsi nemmeno dopo il dato americano sul mercato del lavoro di dicembre. Wall Street cerca di recuperare ma non brilla. La disoccupazione Usa è rimasta stabile al 5% e sono stati creati 292mila posti di lavoro, livello superiore alle attese degli esperti. Restano le preoccupazioni per le tensioni internazionali soprattutto tra Arabia e Iran e dopo che la Cina ha deciso di eliminare i meccanismi di circuit breaker che impediscono ribassi giornalieri superiori al 7%. Le vendite hanno penalizzato soprattutto l'energia. Bene invece Tlc e settore viaggi.
Il 2016 per le piazze mondiali è iniziato nel peggiore dei modi. Secondo i calcoli di S&P Dow Jones Indices tra lunedì e giovedì, complice l'ondata di vendite partita dalle Borse asiatiche e propagatasi al resto del mondo, i mercati azionari hanno perso valore per quasi 2.300 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti, le aziende quotate sull'S&P 500 hanno bruciato capitalizzazione per 864 miliardi di dollari, cifra che, per dare un’idea, è superiore al valore di Ibm, Amazon, McDonald's, Intel e Bank of America messe insieme.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -1,58%, nella seduta di oggi hanno pesato i petroliferi che hanno risentito dei bassi livelli del greggio, col petrolio che ha azzerato i guadagni. In controtendenza Snam: ieri Goldman Sachs aveva dato un giudizio positivo sul titolo. In flessione anche St che ha risentito del rallentamento del mercato globale dei cellulari e dei dati deludenti di Samsung per il quarto trimestre. Contrastati il risparmio gestito e il lusso. Giornata da ko per Fca e Ferrari.
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