Energia, auto e finanza. Sono questi, insieme a una puntata nel biotech, i grandi temi seguiti dai lettori di Morningstar.it nel mese di dicembre. Il quadro emerge dando un’occhiata all’elenco delle schede azionarie più consultate sul sito nell’ultimo mese dell’anno scorso.
Al primo posto si classifica Eni. Il gruppo petrolifero italiano per tutto il mese ha seguito l’erratico andamento del prezzo del barile. Tra l’altro, nella prima settimana di dicembre, il rating Morningstar sul titolo del Cane a sei zampe è stato limato da tre a due stelle, arrivando sostanzialmente a un giudizio equivalente al sell (vendere).
Italia e Germania per l’auto
La classifica poi passa all’auto con Fca e Volskwagen. La prima è stata al centro delle cronache per il debutto di Ferrari, avvenuto, tra l’altro, a cavallo di uno dei momenti più difficili per le Borse internazionali a causa della volatilità scatenata dal rallentamento della Cina. Sulla casa di Maranello, Morningstar raccomanda prudenza. Lo scorporo ha però reso più interessante il titolo della controllante. Fca, infatti, secondo Morningstar continua ad avere un fair value di 20 euro, contro i 7,5 euro raggiunti in queste settimane a causa della debolezza generale dei mercati e della quotazione del Cavallino che ha portato via alcuni investitori dal gruppo del Lingotto.
Per Volkswagen l’interesse è ancora dettato dagli eventi legati allo scandalo delle emissioni truccate in Usa e in altri paesi. Ai tedeschi non è bastato battere il consensus con la trimestrale per riguadagnare la fiducia del mercato. Il titolo della casa tedesca Volkswagen è scontato di circa il 35% rispetto al fair value di Morningstar.
La classifica torna all’energia con Enel, grazie soprattutto alla fusione con la controllata Green Power. Un’operazione del valore di oltre otto miliardi di euro.
Occhi puntati anche su Poste Italiane. L’agenzia Moody’s ha fissato un rating “Baa2” sul debito a lungo termine della società guidata da Francesco Caio. Il giudizio colloca l’azienda tra gli emittenti non speculativi. Gli esperti hanno segnalato che la qualità del credito di Poste Italiane resta strettamente correlata a quello dell’Italia. Il titolo è entrato nel listino Ftse/Mib al posto di Ansaldo Sts.
Finanza e biotech
A dicembre, intanto, non è passata l’attenzione per il piano industriale presentato a metà novembre da Unicredit. La banca punta a raggiungere nel 2018, anche grazie a un risparmio annuo di 1,6 miliardi di euro dalla riduzione della forza lavoro, un utile di 5,3 miliardi di euro, una redditività del capitale (Roe) dell’11% e un rapporto costi/ricavi del 50%. Il management ha ridotto i target rispetto ai suoi precedenti annunci, ma gli analisti di Morningstar giudicano troppo ottimistiche anche le ultime previsioni e mantengono invariato il fair value del titolo a 5,50 euro per azione.
Fra i titoli più seguiti a dicembre spicca la società biotech Biogen. Il gruppo ha chiuso lo scorso trimestre con un utile di 965 milioni di dollari, o 4,16 dollari per azione, in crescita dagli 856 milioni, o 3,63 dollari per azione, dello stesso periodo dell'anno precedente. L'utile netto è stato pari a 4,48 dollari, oltre i 3,79 dollari per azione attesi degli analisti.
Non esce dai radar dei risparmiatori Generali. Il direttore operativo del Leone, Carsten Schildknecht, ha spiegato ai giornali che per il 2015 era stato previsto di raggiungere risparmi per un ammontare di 750 milioni di euro, un target poi rivisto a 780 milioni nel mese di maggio.
Chiude la classifica dei titoli più cliccati Intesa Sanpaolo. Il mercato sta ipotizzando che la banca riuscirà a battere i target di redditività fissati per i prossimi esercizi.
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