Health care, quando si parla di bond, fa rima con investment grade. I diritti di esclusiva garantiti dai brevetti di alcuni medicinali e il forte legame che alcuni fornitori di apparecchiature mediche hanno con i loro clienti contribuiscono a creare elevate barriere all’ingresso di nuovi competitor e quindi a garantire margini di profitto superiori alla media (Economic moat). Le aziende che detengono una solida posizione di vantaggio all’interno del settore salute, quindi, godono di forti fondamentali e di buona salute finanziaria. Nella lista delle Best idea di Morningstar tra i corporate bond investment grade, gli analisti inseriscono quelle emissioni che, a parità di merito creditizio, garantiscono una più elevata remunerazione del capitale. Nell’ultima selezione di gennaio tre dei cinque titoli selezionati appartengono al comparto salute.
Agilent
Il rating di A- assegnato all’emissione di Agilent con scadenza nel 2023 è frutto della posizione di vantaggio detenuta dall’azienda all’interno del settore e del buono stato di salute del suo bilancio. Il gruppo americano opera nel business delle analisi di laboratorio in diversi segmenti (alimentare, chimico, farmaceutico, ambientale) offrendo strumenti di elaborazione, software e macchinari.
La condizione di oligopolio all’interno del segmento limita la concorrenza a un numero ristretto di competitor. Sebbene il ciclo di vita dei suoi prodotti sia mediamente alto (il che implica un basso tasso di ricavi ricorrenti), gli elevati costi di switch a carico dei clienti limita il rischio che questi cambino provider e l’aiutano a mantenere stabile la propria quota di mercato attorno all’8%.
“Nel 2014 il gruppo ha dismesso le sue attività legate al business dell’elettronica. Questo le ha permesso di aumentare il focus sul suo core business, razionalizzare i costi e aumentare la liquidità a sua disposizione (che al momento riesce a coprire interamente l’ammontare dei suoi debiti). Il management ha pianificato di aumentare progressivamente il grado di indebitamento per finanziare la remunerazione degli azionisti attraverso una cedola più generosa o il riacquisto di azioni proprie. Questo dovrebbe far salire il rapporto Debito/Ebitda a quota 2,5, un livello che giudichiamo comunque sotto controllo”, dice Julie Utterback analista obbligazionaria di Morningstar.
Biogen
A dispetto del downgrade di Biogen (da AA- ad A), seguito all’incremento della leva finanziaria dell’azienda a causa dell’emissioni di nuovo debito per un ammontare di circa sei miliardi di dollari, i bond del gruppo biotech americano continuano a essere tra le migliori idee di investimento nel segmento investment grade. In seguito a questa operazione, la leva finanziaria è salita ben al di sopra del suo livello storico (attorno a quota 0,5), ma il livello di indebitamento resta sotto controllo e il bilancio è in buona salute. Lo spread garantito dal titolo (nei confronti del pari-scadenza governativo) è di 180 punti base e risulta essere più alto anche di quello offerto dal competitor Amgen.
Biogen è leader nel campo dei farmaci biologici per la cura del cancro. La produzione di questo tipo di medicine è assai complessa e scoraggia l’ingresso sul mercato di nuovi competitor. Inoltre, la diversificazione del suo portafoglio prodotti le garantisce generosi flussi di cassa ed elevati margini di profitto.
St Jude Medical
La crescita dell’indebitamento di St Jude Medical non preoccupa gli analisti di Morningstar. “Nonostante la leva finanziaria del gruppo americano attivo nel settore delle apparecchiature mediche sia salita in seguito all’acquisizione della società Thoratec (per un importo di circa 3,4 miliardi di dollari), St Jude conserva un elevato merito creditizio. Il forte posizionamento all’interno del settore (Economic moat) garantisce all’azienda consistenti flussi di cassa, utili a ripagare gli impegni finanziari assunti, e il management ha inoltre previsto un piano per tornare a un rapporto Debito/Ebitda di 1,5 entro il 2017”, dice Utterback.
Il bond St Jude rappresenta la migliore idea di investimento all’interno del suo comparto. A parità di merito creditizio con il competitor Medtronic (entrambe hanno un rating di A), l’emissione dell’azienda americana con scadenza nel settembre del 2025 garantisce un maggior rendimento rispetto ai titoli di stato di pari-scadenza (162 punti base, rispetto ai 118 del suo rivale).
Mead Johnson
Le obbligazioni di Mead Johnson battono i concorrenti sul prezzo. Le emissioni della società americana leader nel mercato degli alimenti per neonati sono le più convenienti tra quelle emesse dalle società nel comparto beni di consumo e che hanno lo stesso merito creditizio (A-). Nel novembre scorso la società ha emesso nuovo debito per un ammontare di 1,5 miliardi di dollari al fine di finanziare un piano di riacquisto di azioni proprie. Questa operazione ha fatto salire il rapporto Debito/Ebitda a 3,1, ma gli analisti sono convinti che il gruppo riuscirà a mantenere invariata questa misura grazie alla sua capacità di generare flussi di cassa sufficienti a finanziare la politica di dividendo.
“Mead Johnson è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio competitivo (Economic moat) all’interno del settore grazie alla forza dei suoi marchi, per i quali i consumatori sono disposti a pagare un elevato premium price”, dice Wesley Moultrie analista obbligazionario di Morningstar.
“Il settore degli alimenti per neonati si distingue per una domanda molto stabile e poco sensibile alla variazione dei prezzi e questo garantisce al gruppo americano una bassa volatilità dei ricavi e dei flussi di cassa. L’esposizione ai mercati emergenti, inoltre, gli assicura interessanti prospettive di crescita future”.
Amphenol
La crescita del debito di Amphenol non preoccupa gli analisti. Negli ultimi dieci anni il gruppo americano attivo nel settore delle tecnologie per la connettività è riuscito a crescere a un ritmo medio del 13% anche grazie alle numerose acquisizioni. Questa strategia ha prodotto un incremento dell’indebitamento, ma ha anche aumentato il grado di diversificazione della sua attività. Amphenol vende i suoi prodotti a società attive nei settori più diversi: dall’energia alle telecomunicazioni, dalla difesa alla salute, e questo le garantisce una maggior stabilità dei margini di profitto rispetto ai propri competitor.
“Ci aspettiamo che nei prossimi anni la società riduca il rapporto Debito/Ebitda sotto quota 2 (attualmente è 2,5), ma il debito accumulato è stato funzionale a consolidare il posizionamento di Amphenol all’interno del settore. E’ questa è la miglior assicurazione sulla stabilità finanziaria del gruppo”, dice Michael Dimler analista obbligazionario di Morningstar.
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