Piccolo non vuol dire debole. Nemmeno in Borsa, dove le small cap non potendo contare su elevate scale di produzione o su una estesa presenza sui mercati globali, riescono comunque a generare rendimenti del capitale generosi grazie allo sfruttamento di asset intangibili (marchi o brevetti), o alla gestione profittevole di piccole nicchie di mercato. Ecco alcune delle migliori idee di investimento all’interno del segmento selezionate dagli analisti di Morningstar.
Wiley scontata del 20%
Wiley deve la sua elevata profittabilità alla specializzazione dei settori in cui lavora. Il gruppo editoriale americano ha un modello di business articolato in tre aree: quella educativo, che si occupa della pubblicazione di libri di testo scolastici, quella dello sviluppo professionale, attraverso il quale offre contenuti e strumenti per migliorare le conoscenze di alcune figure professionali e quello della ricerca, che genera circa i tre quarti del reddito operativo del gruppo ed è la principale fonte dell’Economic moat. I clienti della società che acquistano tali contenuti sono prevalentemente accademici e librerie istituzionali, che considerano i giornali e i libri di Wiley materiali indispensabili per la loro attività. Questo si traduce in contratti pluriennali e in una percentuale di ricavi ricorrenti molto alta, che garantisce al gruppo flussi di cassa consistenti e costanti nel tempo.
Il settore è in forte trasformazione grazie alla forte domanda di contenuti in formato digitale. “Wiley pagherà, nel breve periodo, questa fase di transizione con una contrazione delle vendite. Tuttavia il gruppo americano ha dimostrato di essere capace di adeguarsi ai cambiamenti tecnologici e siamo convinti che succederà anche questa volta”, dice R.J. Hottovy analista azionario di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che i ricavi rimangano piatti e che il margine operativo salga dall’attale 14% al 16%”. In base a queste ipotesi la stima del fair value è pari a 53 dollari per azione , una valutazione più alta di circa il 20% rispetto alle attuali quotazioni di mercato.
G&W vince grazie alla qualità
Il titolo Genesee & Wyoming (G&W) è scambiato a un tasso di sconto del 25% rispetto al fair value Morningstar (pari a 68 dollari per azione) e rappresenta una delle migliori occasioni di investimento tra le small cap del settore industriale. G&W gestisce oltre 100 linee ferroviarie (di proprietà e in leasing) per il trasporto di merci negli Usa e nel resto del mondo. Nel corso degli anni il gruppo americano è riuscito a crescere anche grazie a preziose acquisizioni che le hanno inoltre permesso una maggior diversificazione geografica e merceologica. “La qualità dei suoi asset rappresenta una grossa barriera all’ingresso per i nuovi competitor, per i quali risulterebbe molto costoso garantirsi i diritti di tratte concorrenti”, dice Matthew Young analista azionario di Morningstar. “Il trasporto su rotaia, inoltre, è molto più efficiente rispetto a quello aereo o su ruota e questo contribuisce a spiegare l’elevata profittabilità del gruppo”.
G&W ha un ottimo track record nell’investimento di capitali. Le linee acquisite le hanno permesso, infatti, di aumentare la scala di produzione e di comprimere i costi fissi per effetto dello sfruttamento delle sinergie tra le tratte della sua rete. Gli analisti si aspettano che questa gestione possa condurre a un ulteriore miglioramento dei margini di profitto nei prossimi anni. La caduta del prezzo delle commodity continuerà a rappresentare un freno al business del gruppo nel breve periodo, ma le previsioni per i prossimi cinque anni indicano comunque una crescita media del fatturato dell’8,5%.
L'importanza di una scala efficiente
US Ecology ha costruito la sua posizione di vantaggio su quello che gli analisti chiamano “scala efficiente”, cioè la capacità di gestire in maniera altamente profittevole un business di dimensioni ridotte. Il gruppo americano si occupa dello smaltimento di rifiuti tossici. Tale attività ha bisogno di licenze governative per la gestione delle discariche e questo, di fatto, limita l’ingresso di nuovi competitor. Inoltre, le dimensioni del mercato sono ridotte (se si considera che gli Stati Uniti producono circa 40 milioni di tonnellate di rifiuti tossici contro il 250 milioni di rifiuti solidi) e questo rende poco conveniente l’investimento da parte di nuovi concorrenti.
“US Ecology dovrebbe beneficiare del rafforzamento dell’economia americana e quindi della crescita della produzione industriale”, dice Barbara Noverini analista azionaria di Morningstar. “Grazie alle ultime acquisizioni l’azienda ha inoltre aumentato il grado di diversificazione geografica che ci aspettiamo possa contribuire a ridurre la volatilità dei conti”. Gli analisti prevedono nei prossimi cinque anni una crescita media del fatturato del 6,7% e un’espansione del margine operativo di circa 200 punti base (dall’attuale 16% al 18,6% nel 2019), e stimano un fair value del titolo pari a 46 dollari per azione.
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